"Minosse come il cestista che segna nel suo canestro": i Red e l'arbitro che non fischia

TERAMO – C’è forse troppo distrazione altrove rispetto ai fatti di Teramo perchè il Pd possa sperare di ritrovsre la strada di una strategia condivisa e un percorso che permetta una risalita dei consensi. Lo scrivevamo nei giorni scorsi a proposito della terza ‘perla’ autolesionista del segretario provinciale Dem di Teramo Gabriele Minosse: non bastano Provincia e Ruzzo quali esempi per la Federazione nazionale o regionale per chiedere quantomeno chiarimenti su cosa stia succedendo? Adesso qualcuno per fortuna lo scrive. Sono i ‘Red progressisti teramani’ la mozione congressuale che allora sostenne la candidatura di Elvezio Zunica quale segretario provincilae contro Minosse. Altri tempi e altre alleanza nello scacchiere del Pd teramano, prima dei rimescolamenti per accordi elettorali. Nella loro dignità di forza minoritaria, all’indomani della quarta ‘perla’ con la defenestrazione di Moreno Fieni dalla presidenza del Bim, lo fanno con una perfetta metafora cestistica. Quando un giocatore va a canestro in  ‘terzo tempo’ – dicono in sostanza i Red -, gli è permesso fare due appoggi di piede e un salto. Semmai poggiasse una volta ancora un piede prima di saltare, commetterebbe l’infrazione di ‘passi’. Minosse nella metafora è già al terzo appoggio a terra, perchè “in realtà quello dei giorni scorsi era non il terzo, bensì il ‘quarto tempo’, visto che il primo movimento – scrivono Red progressisti teramani – era iniziato con l’appoggio malcelato, ma noto a tutti, alle consultarie teramane del Partito, di un candidato sindaco diverso rispetto a quello scelto dalla base (Giovanni Cavallari, ndr), per cui si sarebbe dovuto da tempo contestare, dalla Federazione Regionale e dal Nazionale, l’infrazione di passi e dunque la violazione del Regolamento di gioco, ‘spudoratamente’ invocato, invece, in altre occasioni, a volte anche in modo volgare e provocatorio".
La partita che si sta giocando, per i Red, “è iniziata poco dopo l’estate, i cui primi ‘due tempi’ sono stati poggiati sulla Provincia e sul Ruzzo, da un finalizzatore del gioco, bene o male (a seconda dei punti di vista) ispirato da un navigato allenatore". Ma il fuoriclasse messo in campo, è un anomalo giocatore di pallacanestro, perchè secondo l’opposizione Dem, farebbe spesso ricorso agli assist e ai ‘tagliafuori’ dei giocatori avversari per segnare, alla fine, nel proprio canestro. Nel calcio, primarie Pd, Provincia, Ruzzo e Bim sarebbe definiti autogol. La squadra di basket fatta di solisti, che “giocano solo per se stesso, disinteressandosi del risultato, è destinata a perdere il suo pubblico, a finire nei bassifondi della classifica".
L’affondo sul piano politico dei Red è la denuncia di "accordi politico-partitici presi dai singoli senza condivisioni, rimescolamenti dei gruppi congressuali avvenuti per interessi elettorali e non per ricercare l’unità del partito, ha progressivamente determinato lo scollamento della base elettorale in un partito, quello provinciale, che da troppo tempo ha navigato a vista perdendo tanti, troppi, Comuni e tanti attori (Sindaci rivieraschi, il Presidente del partito, vari capigruppo)". Il presente è fatto di dolorose lotte intestine, scrivono i Red: "Prenderne atto e affrontarle, se questo è il prezzo da pagare, perché si sa: la grandezza di Roma non fu fatta in un giorno, e passò purtroppo per un necessario, doloroso, fratricidio".