COLOGNA – La Riserva naturale del Borsacchio è stata vandalizzata di nuovo. Ma se la rimozione e il lancio sulla massicciata della ferrovia dei paletti segnaletici è purtroppo cosa abituale, stavolta il danno arrecato è grave sotto il profilo ambientale: i teppisti hanno rubato uno dei tre Gigli di mare dalla spiaggia della Riserva, scavando dal bulbo. Il Giglio di Mare, specie protetta con direttiva euriopea del 1992, noto con il nome scientifico di Pancratium Maritimum, è chiamato anche "la pianta che nuota". Ne dà notizia Marco Borgatti, presidente della Guide del Borsacchio, che nel corso del 2018 hanno cercato di difendere i tre esemplari con il progetto Slva Giglio di Mare, che continua anche in inverno. “Da vent’anni – scrive Borgatti – cerchiamo di tutelare e valorizzare una Riserva spesso dimenticata. Ogni anni riusciamo a coinvolgere sempre più cittadini e turisti. Questi episodi non vanificano i nostri sforzi ma rendono amaro il continuo impegno che diamo per la nostra terra. Torniamo a chiedere l’uso di foto trappole come negli altri comuni. Chiediamo un tavolo immediato con il comune per risolvere questo declino di inciviltà". Proprio domenica i volontari avevano riposizionato a loro spese i paletti dissuasori che vietano l’ingresso alla pista ciclopedonale a mezzi non autorizzati, soprattutto quelli a motore. A pochi giorni di distanza sono stati divelti e gettati sulla vicina ferrovia, forse per permettere il transito a vandali in auto e camion che di notte sottraggono il legname spiaggiato (i tronchi sono importanti per i processi di formazione della duna e nel ciclo alimentare delle specie protette che vivono nel Borsacchio) oppure da chi percorre questi terreni sterrati per provare fuori strada o moto.
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