Amarcord Teramo, 1979: crisi a Pietracamela per gli impianti, nasce l'idea Teramello, via Savini come via Muzii, il Pci primo partito

TERAMO – Anche 40 anni fa, era il 1979, la questione della gestione degli impianti di risalita ai Prati di Tifo condizionava la politica locale. Fino a provocare la caduta dell’amministrazione comunale di Pietracamela, la prima a guida ‘civica’ eletta dopo l’egemonia democristiana, di estrazione di sinistra (c’erano il Pci, il Psi, Lotta Continua) con il sostegno di alcuni democristiani dissidenti. Resse dal gennaio 1977 al 4 marzo 1979, sotto la guida dell’allora sindaco Nicola Giardetti. Il blitz fu consumato dall’accordo di quattro consiglieri di maggioranza (Gabriele De Laurentiis, Domenico Di Furia, Rubino Iapadre e Arnaldo Di Diodato) e tre della minoranza (Domenico Amorocchi, Rolando Fontanella e Quitino Lanci). 

LAMPADE VOTIVE. Prima dell’avvento della Teramo Ambiente, a Teramo, negli anni dalla fine ‘50 al ’78 l’appalto delle lampade votive al cimitero comunale di Cartecchio veniva affidato sera gara. E per ben 25 anni, dal ’52 appunto al ’78, l’affidamento era una questione che riguardava una sola impresa artigianale, che negli anni ha passato l’intestazione della ditta dal nonno, ai figli e ai nipoti, ogni volta con una denominazione diversa. Il caso esplode nel consiglio comunale del 5 marzo 1979, su iniziativa del consigliere comunista Altitonante e con una manifestazione pubblica con tanto di manifestini affissi ai muri della città. E porterà a una procedura di affidamento diversa.

NASCE L’IDEA DI ‘TERAMELLO’. Chi lo ha detto che un centro sportivo dedicato al Teramo Calcio chiamato Teramello sia idea degli anni 2000 ad opera del patron Luciano Campitelli? Il copyright è del presidente Carmine Pedicone, che nel marzo del 1979, grazie anche alla collaborazione dell’allora assessore comunale allo sport Aldo Pierangeli, prova a far passare in consiglio l’idea di un primissimo project financing per la realizzazione di un centro sportivo sull’area dell’ex Galoppatoio sotto all’hotel Michelangelo (dove oggi c’è la palestra San Gabriele) di proprietà allora della Teramo calcio. Le cronache del 9 marzo riportano però che, nonostante l’impegno anche del sindaco Ferdinando Di Paola, sorgono intoppi burocrstici e politici per l’opposizione del consigliere Gianni Pirocchi del Poi che vorrebbe il Comune nel ruolo di costruttore dell’impianto, in modo da renderlo fruibile a tutta la cittadinanza. Con quali soldi e con quali tempi però?

NOMINE USL, SCONTRO DC-PCI Vive attorno al contrasto tra Dc e Pci il rinnovo dei componenti di nomina della Provincia di Teramo nei consigli di amministrazioni degli ospedali di Teramo e Atri, in particolare sui nomi di Luigi Lolli, presidente del nosocomio di Teramo, e di Saverio Mattucci. lolli, sostenuto dall’asse Dc Nissi-Tancredi, trova l’opposizione della rinnovata segreteria del Poi e di parte del Psi, che invoca un cambiamento.

E’ BATTAGLIA NELLA SINISTRA. Così come non sono rose e fiori tra il Pci e il Psi nel Teramano, a giudicare da quanto traballino le giunte dei Comuni di Giulianova, Bellante e Pineto. In quest’ultimo caso sono i comunisti ad escludere dal direttivo provinciale il sindaco ed ex senatore Gaetano Illuminati, che in casa sua soffre l’opposizione del Psi (che garantisce appoggio esterno assieme alla Dc proprio al Poi). A Giulianova è forte la critica al sindaco Antonio Franchi (che minaccia le dimissioni) dei socialisti, in particolare del consigliere el Grosso, per la mancata condivisione degli argomenti da portare in consiglio. Infine a Bellante aria di crisi nel governo socialcomunista per l’adesione al consorzio intercomunale dell’edilizia pubblica al fianco di Mosciano. Un dissidio che non ha portato all’approvazione del Prg bellantese.

VIA SAVINI COME VIA MUZII Montano le proteste dei residenti di via Savini per lo stato di abbandono in cui versa il complesso edilizio che si sviluppa dall’incrocio di via dei Tribunali fino alla circonvallazione Spalato, di fronte alla neonata caserma dei carabinieri e fino alla sede della Camera di commercio, in fase di costruzione. Ruderi, per come appaiono, al pari del quartiere di Snta Maria Bitetto, dove il piano di riqualificazione è cominciato ma non è stato mai concluso. Oggi a poca distanza da qui, l’attualità del rudere di via Muzii conferma che la situazione è come 40 anni fa… 
 
TANCREDI E L’EROSIONE MARITTIMA. Di grande attualità è l’erosione della costa abruzzese, anche nel 1979. Le violente mareggiate che hanno divorato le spiaggia di Pescara e Roseto in particolare, fanno prendere all’assessore regionale ai Lavori Pubblici, il teramano Antonio Tancredi, l’iniziativa di legiferare un Piano triennale di opere marittime a difesa degli arenili con un impegno di spesa di 7 miliardi di lire. Ma non esita a lanciare un attacco frontale “a chi – dice – all’interno del Consiglio regionale (in preda alla crisi del pentapartito al governo con un imminente rimpasto di giunta), blocca il vero di questo provvedimento” riferendosi al presidente del Consiglio regionale, Arnaldo Di Giovanni del Pci (il presidente della giunta era Romeo Ricciuti).

PCI PRIMO PARTITO RIELEGGE DI PIETRO. Quello attuale è alle prese, a livello nazionale con le odierne primarie, a livello locale in una frammentazione in liste civiche e discussioni con profonde spaccature nel partito provinciale. Invece il Pci teramano del 1979, rielegge, nel 13esimo congresso provinciale, il 7 marzo 1979, i 180 delegati confermano Gianni Di Pietro alla segreteria provinciale. Ma la sua relazione riportano le cronache, non genera sussulti, senza acuti nelle proposte e nell’innovazione, nonostante sia il primo partito della provincia di Teramo. Il direttivo eletto conta nomi altisonanti della politica di allora (e qualcuno ancora di oggi). Qualche nome: Attilio Altitonante, Claudio Angelozzi, Romolo Bosi, Pino Casalena, Cesare D’Alessandro, Claudio Di Gennaro, Giovanni Di Giovannantonio, Arnaldo Di Giovanni, Maria Pia Di Nicola, Ennio Firmini, Antonio Forlenza, Antonio Franchi, Franco Gerardini, Vincenzo Gramenzi, Luigi Ianni, Marcello Maranella, Pio Macera, Francesco Merlini, Sandro Melarangelo, Bianca Micacchioni, Ugo Nori, Pietro Pantone, Luigi Ponziani, Marco Verticelli e Osvaldo Scrivani. 

TERAMO SCONFITTO VA IN CONVENTO Lo sport non regala gioie ai tifosi biancorossi. Il 4 marzo 1979 il Teramo di Maurizio Bruno perde a Lucca (2-0), e certo non entusiasma, soffrendo l’assenza a centrocampo di Piccioni e De Berardinis. La formazione che va in campo: Buso, Esposito, Garzilli, Valà, Pierleoni, Facchi (dal 35’ Sabbadin), Pelliccia, Cirilli, Simonato, Ruscioli, Pulitelli. Il presidente Carmine Pedicone è preoccupato, il Teramo non vince da due mesi. La dirigenza decide di mandare la squadra in ritiro in un convento ad Atri, in preparazione della delicata partita interna contro il Livorno di Tarcisio Burgnich.
Nella pesistica Vincenzo Pedicone primeggia agli internazionali in Grecia, Roberto Zambon (entrambi dell’Utap Teramo dell’allenatore Ennio Costantini) viene convocato in nazionale per un triangolare con Marocco e Spagna).
Nella pallavolo, la Casa dello Sport ospita le imprese della Libertas D’Alessandro del tecnico Aldo Coccioli in serie  C femminile (seconda dietro la Cosmos Ancona) e della Smeraldo Volley di Lucio Cancellieri e della Pallavolo Teramo di Camillo Pepe, impegnate nello scontro diretto nella prima divisione maschile. 
Nel basket di serie C maschile brilla la Campo del Re Teramo che supera nel derby alla Casa dello Sport, lo Yale Pescara. Sugli scudi la prova di Franco Di Francesco, autore di 35 punti, uscito tra l’altro per 5 falli nel secondo tempo. Il quintetto teramano er composto da Battistelli 19, F. Di Francesco 35, M. Di Francesco 5, Della Loggia 5, D’Orsogna 2, Antonetti 20, Iezzoni 7, Cufari, Sbraccia. Allenatore: Porretti.