TERAMO – E’ confermata la prima e grave diagnosi stilata sulle condizioni del portiere del Teramo, Lys Gomis, infortunatosi nel recupero della partita di ieri contro l’Albinoleffe a Bergamo: distacco del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Il portierone biancorosso è stato dimesso nel primo pomeriggio di oggi dal reparto di ortopedia dell’Ospedale Civile Mazzini di Teramo e domani, alle 14, sarà visitato dal professor Giuliano Cerulli a Perugia. E’ probabile che già nel corso dell’incontro di domani sarà fissata la data dell’intervento chirurgico. Appena dimesso ha ricevuto una notizia che sicuramente può contribuire a risollevare il suo pessimo stato d’animo: la società gli ha rinnovato il contratto anche per il prossimo anni, indipendentemente dal periodo necessario per il recupero.
La società ha fatto sapere che il presidente Luciano Campitelli, con questo piccolo gesto, "ha inteso mostrare tutta la propria vicinanza all’uomo Gomis, prima che al giocatore, dopo il tremendo infortunio patito, nel pieno convincimento che Lys tornerà a calcare i campi di gioco il prima possibile e da autentico protagonista, come fatto sinora e come testimoniato dallo straordinario affetto mostrato dalla città"
"Il rinnovo è stata una precisa volontà del Presidente – ha commentato lo stesso Gomis – con questo gesto mi ha davvero sorpreso e conferma, una volta di più, il pensiero che ho sempre avuto nei suoi riguardi, quello di aver incontrato un grande uomo che andrebbe aiutato da parte di tutti. Ha pensato solo a tutelare me e la mia famiglia ed un atto del genere, verso un calciatore gravemente infortunato, non può che inorgoglirmi e lasciarmi, nel contempo, senza parole. Ora, però, il mio rinnovo come gli interessi dei singoli, devono passare insecondo piano, nell’ottica del raggiungimento di un obiettivo comune, la permanenza di categoria: con l’unione di tutte le componenti, insieme possiamo disegnare un futuro importante ed all’altezza di questa meravigliosa città e dei suoi tifosi che, in pochi mesi, mi hanno fatto sentire uno di loro».