TERAMO – Sono state celebrate dal vescovo di Teramo Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi, le esequie di Mario Brucchi, il padre dell’ex sindaco Maurizio, venuto a mancare dopo una malattia all’età di 87 anni. Una cerimonia toccante, che ha riunito nell’intimità tanti amici e conoscenti, e tra loro anche una delegazione del comune di Teramo con il sindaco Gianguido D’Alberto, la vice sindaco Cristina Marroni, il consigliere regionale Pietro Quaresimale, il Governatore emerito Gianni Chiodi. Il momento del saluto è stato caratterizzato dal commovente intervento della nipote Nicoletta, primogenita del sindaco emerito, che ha voluto ricordare il nonno Mario con una sua lettera, che riportiamo integralmente, e che racchiude in sè l’essenza della vita, di un viaggio visto con gli occhi di una ventenne.
"La vita ti serve, la vita ti aiuta a riflettere.
Ormai noi ragazzi non siamo piú abituati a riflettere e a pensare agli avvenimenti importanti della vita. Siamo abituati a prendere tutto con leggerezza, come se la vita ci passasse davanti e noi stessimo lí seduti a guardarla camminare e poi correre via lasciandoci sempre spettatori.
Dovremmo pensare che la vita non è solo divertimento e spensieratezza, la vita è anche sofferenza, lotta continua, emotivitá…
Se dovessi chiedere a qualcuno: cos’è per te la vita? Credo che non saprebbe rispondermi, nessuno saprebbe rispondermi. Perchè la vita non è una cosa sola, non ha un solo significato, la vita è soggettiva, mutevole e soprattutto la vita è essa stessa vita. La vita è una serata in discoteca, un pomeriggio passato con gli amici, una mattina sprecata a dormire, un pianto, una risata, una litigata, la vita può essere tutto e può essere niente. Sta a noi decidere che significato darle.
In questo preciso momento per me la vita vuol dire sorriso ma anche lacrima, divertimento ma anche tristezza, nostalgia.
Molti direbbero che devi viverla e basta, senza pensare prendere le cose come vengono ma io non sono cosí, io rifletto pianifico penso e agisco. Per me la vita è continua costruzione cercare di arrivare a creare una fortezza cosí grande e forte che ti protegga ma allo stesso tempo ti lasci sentire per un po’ la brezza della libertá.
La vita continua per tutti, ma quando si ferma per te? Che fai quando per un attimo la tua vita si ferma e resti lí a guardare come quella degli altri vada avanti, quasi come non badasse minimamente a te. Beh lí è il momento piú duro, lí la tua vita seppur ferma deve riprendere a camminare, iniziando piano senza fretta ma prima o poi dovrá tornare a correre e a lasciarti di nuovo lí come uno spettatore. Uno spettatore nuovo però, uno spettatore consapevole della sua piccolezza rispetto a ciò che lo circonda. Uno spettatore pieno di dolore, pieno di felicitá, ma consapevole che la vita prima o poi tornerá a prenderlo per portarlo con sè".