TERAMO – Resterà senza primario almeno per altri due anni, il reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale Mazzini, da più di quattro orfano di un direttore a pieno titolo dopo la partenza del dottor Vincenzo Moretti alla fine nel 2014. Il concorso delle polemiche è stato infatti definitivamente annullato, dopo essere stato sospeso dopo l’accesso agli atti e un esposto presentato dal secondo classificato, il dottor Walter Di Nardo, che ha provocato anche l’intervento della magistratura. La Asl ha deciso di non procedere più nell’assegnazione della direzione quinquennale della Unità operativa complessa, con una delibera che si poggia anche sul parere legale del professor Alberto Zito: la commissione giudicatrice, che era tornata a riunirsi per sottoporre di nuovo a valutazione le casistiche operatorie che erano state oggetto di rilievo di chi aveva fatto ricorso, ha fatto sapere di non avere più “la necessaria serenità per giudicare”. Da qui il direttore generale Roberto Fagnano ha avviato la procedura per il ritiro della delibera con cui il 1° marzo del 2017 era stato indetto l’avviso pubblico per il nuovo direttore medico. Ad aggiudicarsi il concorso era stato l’ex segretario regionale dell’Anaao Assomed, Filippo Gianfelice, primo davanti a Walter Di Nardo e Antonio Villani, anch’essi inseriti nella cosiddetta terna di papabili. Contro la sua nomina, decisa nel giugno dello scorso anno, aveva presentato ricorso Di Nardo, già direttore facente funzioni del reparto, in base al sistema della rotazione dei medici più anziani del reparto. La sua iniziativa legale, con acceso agli atti e diffida alla Asl, aveva innescato la sospensione della nomina e dunque il blocco della procedura concorsuale. Nei fatti, però nulla è cambiato, proprio per il sistema della rotazione: è infatti il turno di Gianfelice a ricoprire il ruolo di facente funzione, considerato che gli altri due hanno già svolto questo incarico in precedenza. Ed è probabile che lo resterà ancora fino alla ripetizione del concorso, che potrebbe avvenire molto probabilmente entro l’anno. Visti i tempi necessari per concludere un percorso di questo tipo, però, la nomina del nuovo primario non ci sarà prima di altri due anni. Di Nardo contestava una errata valutazione dei titoli e della casistica che accompagnavano la candidatura a primario di Gianfelice. La commissione giudicatrice si era riunita di nuovo e ad una più approfondita valutazione si era scoperto che alcuni errori c’erano, in particolare nel registro delle presenze in sala operatoria, ma che essi riguardavano le casistiche di ciascuno dei tre medici indicati nella terna finale, e che ciascuno di essi aveva ‘certificato’ le presenze degli altri. Insomma, sembrerebbe che l’approfondimento abbia complicato ancor più la posizione di tutti e tre. Sul caso, nel dicembre scorso, è anche intervenuta la magistratura teramana, sempre dietro esposto del medico giunto secondo. Al momento, non risultano novità o iscrizioni nel registro degli indagati. Ai vertici della Asl si professa serenità, proprio perché nel mese di agosto, sulla base della segnalazione di Di Nardo, il direttore Fagnano aveva sospeso la procedura in attesa di approfondimenti.
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