TERAMO – Per portare avanti il progetto di riqualifcazione del teatro romano, il Comune potrebbe attingere a u finanziamento ulteriore, di circa 1,8 milioni che andrebbe ad aggiungersi agli altri già disponibili per un ammontare di 4,5 milioni. E’ quello inizialmente previsto per la ristrutturazione del mercato coperto di piazza Verdi, utile se ‘deviato’ su quest’altra opera perchè i fondi disponibili sicuramente (quelli di Fondazione e Mibact), ovvero 3 milioni di euro, sarebbero sufficienti soltanto per il primo lotto di lavori, cioè l’abbattimento di palazzo Salvoni e di quello che resta di palazzo Adamoli (espropri compresi). Il sindaco fa molto affidamento sul restante milione e mezzo della Regione, ancora però da confermare ufficialmente.
I rilievi della Soprintendenza. Intanto dieci rilievi che la Soprintendenza archeologica ha mosso nei confronti del progetto Bellomo per il recupero funzionale del teatro romano sono stati oggetto di confronto con i tecnici del Comune e il progettista, e troveranno accoglienza nel progetto definitivo. Quello che sembrava costituire l’ostacolo più difficile nel riavviato percorso verso la cantierabilità del progetto, dunque, potrebbe essere superato con versioni ‘ammorbidite’. Se l’incompatibilità dei servizi, di un bookshop, di un coffèe shop o di una biglietteria con gli spazi al di sotto della cavea bassa sarebbe superata con l’individuazione di nuovi locali in una proprietà comunale che affaccia su via Paris, un accordo va trovato sul calcolo delle quote e i piani di calpestìo, mentre sicuramente scomparirà lo specchio d’acqua. La Soprintendenza aveva sottolineato che "stravolge e confonde tipologie, funzioni e ragion d’essere del teatro”, per cui il team di Bellomo lo eliminerà dallo studio progettuale. Resta un approfondimento da effettuare, da parte dell’amministrazione, su un altro dettaglio ‘caldo’, la copertura delle porzioni di gesso-areniti delle strutture portanti della ‘summa cavea’, soggette a degrado. Dall’applicazione di speciali protezione trasparenti, al velarium che potrebbe inglobarle, la parola passa alla soluzione tecnica: su questa poi ci si confronterà ulteriormente per individuare la soluzione ottimale e avere il placet degli esperti archeologici ministeriali.
Il progetto nel consiglio del 28 marzo. Nel prossimo consiglio comunale, convocato per il 28 marzo alle 9, l’Assise sarà chiamata all’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica per il recupero funzionale edl Teatro romano. La Commissione urbanistica ha infatti approvato la proposta di deliberazione da sottoporre al consiglio comunale, inserendo nel documento le osservazioni che sono pervenute sul progetto preliinare presentato dallo studio Bellomo di Palermo. Si tratta del documento unitario dei comitati di quartiere e delle associazioni, delle osservazioni dell’architetto Raffaele Di Marcello come professionista e come Ordine degli archtetti, dell’aechitetto Serena Sorgi, del Cordinamento dei Comitati di quartiere e del presidente dell’Ance di Teramo.
Oggi all’Abruzzi la Confernza cittadina. Nel pomeriggio di oggi si terrà l’annunciata Conferenza cittadina, la consultazione popolare dei cittadini teramani organizzata dall’Associazione culturale Demos. Sulla carta sembra un bis di quella tenutasi al Parco della Scienza. Sul tavolo, due quesiti: i cittadini scelgono la continuità funzionale fra le parti di città attorno al Teatro romano o l’isolamento del monumento dal contesto urbano? Quale delle due soluzioni (Bellomo, Carbonara) garantisce e realizza quanto deciso rispetto al precedente primo quesito? L’appuntamento è per le 17 all’Hotel Abruzzi ai Tigli.