TERAMO – Questa mattina il consiglio di amministrazione della Teramo Ambiente darà mandato all’amministratore delegato di richiedere l’arbitrato nei confronti del Comune di Teramo, quello stesso che era stato ‘congelato’ alla fine di novembre. Falliti i tavoli tecnici che lo stesso sindaco Gianguido D’Alberto aveva chiesto di riunire e passato il 28 febbraio che lo stesso primo cittadino aveva individuato come data limite per risolvere l’attribuzione di circa 3,5 milioni di euro in sospeso, la partecipata passa ai fatti. E non c’è soltanto il clima un pò teso di queste settimane a riattivare la procedura giudiziale. Dal giorno della pubblicazione della procedura competitiva con cui la curatela fallimentare di Venezia ha messo in vendita le quote azionarie detenute dall’Enertech nel capitale TeAm, la governance della partecipata comunale, leggasi amministratore delegato Pietro Pelagatti e presidente Pietro Bozzelli, sono tesi a concretizzare il recupero dei crediti che Teramo Ambiente vanta con partner ed ex, per un ammontare complessivo che sfiora i 5 milioni di euro. L’eventuale ingresso di un nuovo socio privato coinciderebbe con l’analisi della situazione debiti/crediti e possibili iniziative, anche di responsabilità, per non aver intrapreso iniziative per recupero delle somme. A cominciare dal Comune socio al 49%, con cui sono in ballo ormai da anni le somme arretrate delle tariffe non pagate da un discreto numero di cittadini, i cosiddetti crediti ribattezzati impropriamente ‘inesigibili’ (circa 1,4 milioni), ma anche i conguagli dei Pef dal 2010 al 2014 (1,3 milioni di euro), 380mila euro di anticipazioni per i lavori post-sisma al cimitero del capoluogo e altri 6-700mila tra verde pubblico e razionalizzazione della spesa.
Ma non c’è soltanto l’arbitrato con il Comune. Lettere di sollecito con invito a rientrare dalle esposizioni nei confronti della Teramo Ambiente, sono state rinnovate o stanno per esserle, nei confronti dell’altro socio (al 2%) Montagne Teramane (MoTe), per un debito corrente e per una parte già con piano rateale, per un ammontare che sfiorerebbe i 350 mila euro e del partner TeAm in EcoTeDi di Giulianova, vale a dire Diodoro Ecologia. In sospeso, cioè mai incassate dalla municipalizzata, ci sono quote relative all’affitto dei mezzi e al pagamento delle trasferenze per un ammontare complessivo di circa 700mila euro. Per una parte di questi, all’incirca 200mila, la TeAm aveva chiesto ed ottenuto l’emissione di un decreto ingiuntivo, al quale Diodoro ha presentato opposizione e sarà una causa a deciderlo. Ma i crediti sparsi un pò in giro non finiscono qui. La partecipata deve ancora riscuotere due mensilità arretrate del servizio svolto a Termoli e anche in questo caso potrebbe essere pronta una iniziativa giudiziaria di recupero del credito.