A Modena un progetto bis dell'ex manicomio di Porta Melatina: lo realizzerà l'impresa teramana D'Adiutorio

TERAMO – C’è molto del recupero dell’ex manicomio di Sant’Antonio Abate a piazzale San Francesco, nel progetto di restauro e riqualificazione dell’ex Ospedale Estense di Modena i cui lavori, per un valore complessivo di 17 milioni di euro, sono stati aggiudicati con un bando europeo a una impresa di costruzioni teramana. E’ la D’Adiutorio appalti e costruzioni srl di Montorio al Vomano, la stessa che ha realizzato a Cartecchio la rotonda ipogea che sarà inaugurata proprio domattina, nei pressi del cimitero di Teramo. L’azienda teramana è la capofila di un raggruppamento di imprese che annovera anche la Razzetti e Bosazza srl di Torino, la CandiniArte impresa di restauro srl di Castelfranco, la Alberti e Tagliazucchi impianti srl di Modena. Il cantiere sarà avviato nelle prossime settimane e i lavori di questo importante recupero storico e architettonico per la città di Modena dovrebbero durare due anni e mezzo secondo il cronoprogramma. L’intervento è finanziato dal ministero dei Beni culturali con il progetto “Ducato Estense” e il progetto esecutivo è stato sviluppato nell’ambito dell’intervento più complessivo relativo anche al Palazzo dei Musei grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Si tratta del recupero funzionale, con finalità di realizzazione di un vasto polo museale che collega l’ex ospedale modenese al vicino Palazzo dei Musei. Caratterizzante e che lo rende simile nel concetto generale al progetto dell’ex manicomio, è la realizzazione al piano terra quasi mille quadrati di spazi espositivi per mostre temporanee, accessibili direttamente anche dal Palazzo dei Musei grazie ad un passaggio diretto tra i porticati dei cortili, oggi separati. Altra area del vecchio edificio è riservata alla sanità, con laboratori per l’azienda sanitaria. La D’Adiutorio appalti e costruzioni di Montorio, gestita dai fratelli Carlo e Luigi D’Adiutorio, ha un consolidato e ricco panorama di interventi nel campo del restauro. C’è la ‘firma’ dell’azienda montoriese, tra le altre opere, anche sul recupero di Palazzo Bonaparte a Roma, della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, del Palazzo della Banca d’Italia a Roma, della Pinacoteca di Brera a Milano, di Villa Giulia a Verbania, dei Mercati Traianei a Roma, e della Sede Inail a Roma. E oltre a trovare il proprio core-business nella costruzione infrastrutture ferroviarie, vanta un’ampia esperienza nella costruzione di stabilimenti industriali come quelli della Fca a Cassino, della Fiat a Kragujevac in Serbia, della Maserati a Modena o della Golden Lady sia a Loznica che a Valjevo in Serbia.