CAMPLI – E’ Maurizo Di Stefano, alla guida di un ampio fronte civico e del centrosinistra, il candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative a Campli. Il 51enne funzionario dei vigili del fuoco, tornaa misurarsi in una competizione elettorale, dopo averlo fatto senza sucesso nella passata, a cui si presentò da vicesindaco uscente della giunta Giovannini. Adesso però si misura per guidare l’amministrazione comunale: ha sciolto la riserva al termine di un’affollata assemblea pubblica a Campovalano. “Un campo largo che guarda al centro sinistra – dichiara l’ex vice sindaco – ma aperto a tutte le sensibilità civiche, ai movimenti, al mondo delle associazioni cattoliche, sportive, culturali, ambientali. La nostra unica preclusione è verso coloro che hanno ricoperto ruoli amministrativi di primo piano negli ultimi cinque anni che si sono conclusi per la prima volta nella storia di Campli con il commissariamento dell’ente. La squadra è praticamente pronta e presto sarà presentata ai cittadini per condividere idee e programmi per il rilancio di Campli".
"L’obiettivo del nostro progetto – spiega Di Stefano – è la ricostruzione di Campli, colpita da tante calamità, il rilancio del territorio attraverso azioni che favoriscano l’offerta di lavoro, lo sviluppo turistico, la valorizzazione e promozione dei siti culturali, il miglioramento della viabilità e che garantiscano una particolare attenzione alle frazioni, all’ambiente, al mondo della scuola e dello sport. Per ottenere questi risultati siamo pronti a mettere in campo una squadra giovane, di persone serie, competenti e motivate, che vogliono mettersi al servizio del loro territorio per garantire un futuro migliore e perseguire il bene comune".
Di Stefano lancia quindi la sfida ponendosi alla guida di una lista alternativa a quella riproposta dagli amministratori uscenti ”La nostra lista rappresenta un modello nuovo in grado di garantire un futuro migliore al comune di Campli e ai suoi abitanti. Ci proponiamo ai camplesi con un’idea di cambiamento e di forte rinnovamento della classe dirigente, nella convinzione che sia necessario aprire una nuova pagina.”