TERAMO – Salvata da un infarto grazie alla diagnosi fatta da un cardiologo a distanza, mentre lei era assistita su una ambulanza. Un successo possibile grazie alla tecnologia associata alla medicina, possibile perché le ambulanze del 118, quelle senza medico a bordo, sono state dotate di recente, dalla Asl di Teramo, di apparecchiature che una diagnosi per via telematica. Ad essa deve la vita una 61enne di Alba Adriatica, colta da infarto mentre si trovava in casa, soccorsa da un equipaggio di un’ambulanza cosiddetta ‘India’, ovvero con volontari e un infermiere professionale a bordo. Ai soccorritori adesso è stata data la possibilità, di valutare oltre che i parametri vitali, anche il quadro cardiologico con l’esecuzione di un elettrocardiogramma ‘letto’ da un monitor multiparametrico, collegato in remoto con il reparto Utic dell’ospedale Mazzini di Teramo. E’ qui che il cardiologo può procedere alla diagnosi tempestiva, capace di indirizzare il mezzo di soccorso avanzato verso il presidio ospedaliero più appropriato. E’ così è successo in questo caso: l’ambulanza del 118 è stata avviata direttamente a Teramo, dove la paziente è stata trattata dall’equipe di emodinamica, allertata per riceverla.
La nuova dotazione, la cui utilità, decisiva, è confermata da questo intervento salvavita, ha messo in condizione diversi equipaggi del 118 di essere determinanti nelle patologie cosiddette tempo-dipendenti. Le apparecchiature in grado di dialogare a distanza con i reparti sono state installate, secondo il piano predisposto dal direttore del servizio di emergenza, il dottor Silvio Santicchia, sulle ambulanza ‘India’ ad Alba Adriatica, Silvi, Bisenti e Isola del Gran Sasso. L’ampliamento della zona di soccorso, permette di gestire le emergenze nelle patologie cardio-ischemiche, anche in assenza di un’ambulanza medicalizzata: nel corso degli ultimi mesi, sono state 65 le ‘letture’ per questa tipologia, sulle 500 complessive.