TERAMO – La paventata impossibilità a varare un bando pluriennale per la gestione degli impianti di risalita dei Prati di Tivo, espressa dagli amministratori all’indomani dell’approvazione del bilancio della Gran Sasso Teramano, ha messo di nuovo in allarme la galassia degli operatori turistici della stazione montana teramana. Ieri pomeriggio una loro delegazione ha incontrato il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura, e il sindaco di Pietracamela, Michele Petraccia, per chiedere una serie di chiarimenti circa la prossima pianificazione turistica. Sul tavolo della discussione il destino dei fondi Masterplan (circa 2 milioni di euro), stanziati per mettere in sicurezza e ammodernare gli impianti, ma soprattutto lo stato dei lavori di manutenzione, il posizionamento dei famosi ‘O’Bellx’ (i sistemi per il distacco programmato di neve) e la revisione delle seggiovie. Un aspetto abbastanza controverso, questo, perché nonostante l’avvio della stagione invernale, affidata per un anno al gestore sambendettese Marco Finori, ancora non sarebbe stata avviata il posizionamento dei sistemi antivalanga e nulla di conosce circa il destino degli impianti Prati di Tivo e Pilone. Ma il nodo più difficile da sciogliere è quello relativo alla nuova stagione invernale, quella che dovrebbe partire nel prossimo mese di dicembre. Gli operatori turistici hanno chiesto chiarimenti sulle ipotesi di un ulteriore rinvio del bando per la gestione pluriennale che al momento dell’insediamento di Di Bonaventura e dopo l’affidamento in extremis dell’ultima gestione pareva essere primo punto da cui ripartire nella ‘normalizzazione’ della situazione operativa dei Prati di Tovo. Le difficoltà di bilancio (in cui si registra un debito di un milione di euro per Fisco e fornitori) parrebbero al momento impedire una programmazione di questa durata temporale e ribadire, forse, soltanto quella annuale.
Di Bonaventura si è dichiarato disponibile a un approfondimento della situazione e i partecipanti all’incontro si sono accordati per rivedersi ad un altro tavolo, sempre in Provincia, entro la fine del mese: in quella sede potrebbero giungere le risposte ai loro dubbi o, comunque, un quadro della situazione su cui avviare un dialogo alla ricerca di una soluzione praticabile, da cui dipende il futuro economico della stazione turistica e del circondario.