TERAMO – Corre sul sottile filo della polemica a distanza, per via epistolare, la strada che dovrebbe portare all’assemblea dei soci per la nomina del nuovo presidente della Teramo Ambiente, che il sindaco Gianguido D’Alberto ha individuato nell’ex amministratore Luca Ranalli. Una designazione che non sarebbe andata giù alla procedura fallimentare, rappresentata da Marco Basaglia, curatore Enertech, colui che materialmente, una volta sbrogliata la matassa giudiziale dei ricorsi, dovrebbe assegnare il 49% delle quote ad un nuovo socio privato. Un disappunto messo nero su bianco, che spiegherebbe la successiva reazione del sindaco, che ha parlato di ultimatum alla parte privata, con velate accuse al rischio di reponsabilità di paralisi dell’azienza. Secondo Basaglia, la sostituzione del presidente Pietro Bozzelli non sarebbe stata "strategica" in un momento così delicato per la vita della TeAm, essendo in corso una procedura competitiva, e soprattutto non scevra di guai sotto il profilo di una causa onerosa (per i cittadini). Così come non sarebbe stata urgente la sua sostituzione, perchè, ricorderebbe sempre Basaglia, la carica del presidente della TeAm sarebbe soltanto "rappresentativa e di controllo".
E’ infatti l’amministratore delegato ad esercitare i poteri di comando e gestione.
Ma soprattutto, l’indicazione di Ranalli sarebbe, per il curatore, "priva di trasparenza, irragionevole e in netto contrasto con la linea espressa in precedenza dal Comune". Il riferimento è a quel verbale di assemblea dei soci del 2 febbraio 2017, con cui gli azionisti all’unanimità decisero di sollevare dall’incarico Ranalli perchè aveva presentato ricorso, da solo e in contrasto con quanto emerso dal Cda (in cui era assente Bozzelli), contro la gara a doppio oggetto bandita dall’amministrazione comunale. Questo passaggio rimanda, curiosamente, al decreto di revoca di Bozzelli firmato dal sindaco D’Alberto, in cui, tra le cause con cui si motivano la rimozione del presidente che fu designato da Maurizio Brucchi, si citava proprio il ricorso al Tar contro la gara. Cioè, erroneamente, il Comune attribuiscce a Bozzelli l’aver avviato un contenzioso contro l’amministrazione comunale di cui era rappresentante in Cda e non già a Ranalli, come in realtà accaduto. Dunque paradossalmente, oggi, per quel ricorso viene revocato il presidente che non agì e viene nominato presidente quell’amministratore che adottò l’iniziativa legale.
La materia tornerà sicuramente in discussione, se Basaglia deciderà di presentarsi in videoconferenza, il prossimo 28 giugno. Ieri pomeriggio il Cda della TeAm ha deciso di convocare l’assemblea dei soci, come richiesto dal sindaco. All’ordine del giorno ci saranno sia la presa d’atto della revoca di Bozzelli che la nomina di Ranalli, ma anche l’approvazione del bilancio. E’ presumibile che la designazione del primo cittadino dunque vada in porto in quella data, inaugurando così la stagione dei ‘ritorni’ al terzo piano di via Delfico. Dopo la nomina del presidente sarà in programma anche il rientro in sella di Stefano Gavioli, come maggiore azionista della Comir Srl, la società veneziana che si è aggiudicata l’asta per il 49% del capitale azionario della municipalizzata dell’igiene. Su questo fronte, però, pende ancora il ricorso in appello dell’imprenitore teramano Franco Iachini, cui il giudice delegato in primo grado ha negato le ragioni di una opposizione alla vendita alla Comir. Formalmente, l’ingresso di Gavioli (che fu Ad e socio privato come Enertech tra il 2010 e il 2011, fino a quando fu estromesso giudiziariamente dalla TeAm) potrebbe essere ancora in discussione.