GIULIANOVA – Sono sempre più flebili le speranze di ritovare in vita il piccolo Mohamed, marocchino, 15 anni ancora da compiere, inghiottito dai flutti dell’Adriatico forza 3 mentre giocava in acqua con il materassino assieme al coetaneo Said. Lo hanno cercato con le motovedette, i gommoni e le moto d’acqua, perfino con l’elicottero dall’alto, la Guardia costiera, i vigili del fuoco con i sommozzatori, le squadre speciali Opsa della Croce Rossa. Nel quadrato di acqua compreso tra gli chalet Marilù e Arlecchino, a lambire la scogliera di rinforzo del molo nord del porto di Giulianova. Il sospetto, più che fondato, dei soccorritori, è che possa trovarsi intrappolato dai cubi di cemento e pietre. Oppure, per il gioco delle correnti, molto forti e quasi contrapposte in quel punto, oltre l’imboccatura del porto. Che possa non avercela fatta è purtroppo quasi una certezza, dopo il ritrovamento del costume, sopra ad uno scoglio. La forza dell’acqua, gli scogli, le correnti e i vortici sottomarini, sono troppo per qualsiasi persona che sappia galleggiare e nuotare, figurarsi per un ragazzino esile come Mohamed, che per giunta non sa nemmeno nuotare.
Maledetta è stata la decisione di prendere un bagno con le condizioni di ieri mattina, con il materassino. Ma ancor più disgraziata è stata l’incertezza con cui i soccorsi sono stati avvertiti. Secondo la testimonianza di due ragazze che prendevano il sole all’Arlecchino quando Said è arrivato a riva, e più in là galleggiava il materassino ad aria con un paio di occhiali da sole forse di Mohamed, il ragazzino superstite avrebbe cercato aiuto spiegando che non trovava più il suo amico, scomparso sott’acqua quando il materassino si è rovesciato a circa 300 metri dalla riva. Nella confusione generale, nessuno forse ha compreso bene la gravità della situazione e tra le torrette del salvamento e i bagnini in spiaggia, fino alla vicina Guardia costiera l’allarme su una possibile tragedia è scattato dopo poco più di due ore e forse più. E’ altrettanto inspiegabile come mai, con un vento a circa 13 nodi, come hanno confermato nel pomeriggio anche alcuni dei soccorritori, è stato permesso a due ragazzini poco meno che quindicenni, di mettersi in acqua con il materassino e allontanarsi così tanto.
Il senno di poi non potrà mettere riparo a una sicura tragedia, ma la Guardia costiera di Giulianova ha avviato un’inchiesta per chiarire cosa sia successo ieri nella tarda mattinata a Giulianova, a due passi dal porto. Per adesso si cerca il corpo del quindicenne, la cui esuberanza ha portato a rischiare, e forse perdere, la vita in una mattinaya che avrebbe dovuto essere invece di spensieratezza.
Mohamed quella spensieratezza l’aveva, era una sua caratteristica. Studente della scuola media Zippilli, viveva da qualche anno a Teramo con la madre, che fa la badante. Aveva superato anche una difficoltà personale, affrontando di recente un intervento cardiochirurgico al Mazzini. Avrebbe affrontato meglio la sua vita, gli avevano detto i medici. Il destino beffardo era invece dietro l’angolo ad aspettarlo. Magrolino, sempre con il cappellino americano in testa, in compagnia della sua inseparabile bicicletta: scorazzava per via Capuani e per l’intero centro storico, amava sempre pedalarci su una ruota, impennando. Era diventato la mascotte del Club Teramo 1913 ‘Spartaco Piotto’, in via Raneiro, dove tutti i soci lo avevano accolto con simpatia e affetto. Ieri il Club ha chiuso e lo resterà fino a quando il corpo di Mohamed non sarà ripescato dal mare. Nessuno voleva parlare di calcio, ieri, tutti sconvolti dalla notizia di quanto accaduto: non è escluso che la cena sociale di domani sera venga annullata.