TERAMO – Solo dopo l’intervento del sindaco Gianguido D’Alberto sono state superate tutte le difficoltà burocratiche per il rilascio dei documenti per il rimpatrio del piccolo Mohamed Elomary, il 15enne marocchino annegato a Giulianova il 24 giugno scorso. Nei locali del centro islamico di San Nicolò, lo stesso primo cittadino, accompagnato dall’assessore Sara Falini e dai consiglieri Andrea Core e Lanfranco Lancione, ha preso parte alla cerimonia funebre islamica. Con la pregheria dell’imam Mustapha Baztami ad accompagnare il feretro nell’ultimo passaggio davanti alla comunità marocchina e alla città che lo aveva adottato, ‘Momo’ ha ricevuto l’abbraccio delle due tradizioni, lui che era riuscito a integrarsi e ad integrare entrambe. Il feretro è stato avvolto con la bandiera islamica Ar-Raya al-Islamiyya, sul fondo verde che significa ‘paradiso’. E’ l’ultima immagine di Mohamed per i teramani che gli hanno voluto bene: da oggi la sua salma volerà alla volta del Marocco, dove sarà sepolto e dove vive il padre.
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