TERAMO – E’ un contenitore cilindrico collegato a cavatteria elettrica e ad un ‘semplice’ tubo per carburante. Al suo interno, però, custodisce gelosamente il segreto di una combinazione di campi elettromagnetici che agiscono direttamente sul gasolio, sfruttando l’energia che si crea all’interno del tubo: il risultato ha da tempo scombussolato il mondo dei motori diesel, perchè le certificazioni confermano la riduzione delle emissioni inquinanti (-10% di CO2 biossido di carbonio e -50% di polveri sottili), il minor consumo di carburante (dal 4 al 10% in meno), l’allungamento della vita del motore stesso. Tutto questo con una vita illimitata e manutenzione zero. Sul cosiddetto dispositivo ‘Tre D’, brevettato dalla società Dukic Day Dream di Vicenza, ha investito l’Istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise di Teramo, che da ieri, sulla propria flotta aziendale di 13 autovetture alimentate a gasolio, monta l’innovativo sistema che si posiziona tra filtro e pompa. Ieri mattina, nella sede di Campo della Fiera, si è tenuta la dimostrazione pratica del montaggio e della verifica dei dispositivi impiantati su un’autovettura, un furgone passeggeri e una mini pala Komatsu: le emissioni sono state misurate dal personale di un laboratorio specializzato di Modena che ha confermato, seduta stante, l’abbassamento di tutti gli inquinanti e la riduzione anche dell’opacità dei fumi.
Una scelta, questa dell’Izs, che oltre a ‘certificare’ la bontà del dispositivo e trainarne la diffusione sul mercato, conferma il suo approccio consolidato verso politiche di sostenibilità ambientale, a tutela della salute animale e dell’uomo. Su questa strada si inseriscono infatti la drastica riduzione della carta con il ricorso alla digitalizzazione di gran parte dei servizi e, dall’inizio del 2019, il percorso Plastic free per l’eliminazione della plastica non riciclabile all’interno degli uffici e dei laboratori. Ecco allora, come ha sottolineato ieri mattina nel corso della dimostrazione pratica dell’installazione del dispositivo, il direttore amministrativo Lucio Ambrosj, che "il regalo del moderno brevetto ricevuto dall’azienda Dukic riconosce esplicitamente il nostro impegno a favore dell’ambiente, ben oltre le nostre esclusive competenze istituzionali".
L’Istituto teramano segue l’esempio di altre importanti realtà, nel campo ambientale, istituzionale e della produzione di servizi. Anche il Parco nazionale del Gran Paradiso, ad esempio, come già il Gruppo Toto ed Rete ferroviaria italiana (Rfi) hanno adottato questi sistemi anti particolato per le flotte aziendali e per le macchine operatrici. Tre esempi che dimostrano l’universalità del dispositivo brevettato. Cambiano infatti le grandezze e le sigle del dispositivo, ma restano inalterate le possibilità di montarlo su quaslasi motore diesel e di qualsiasi cilindrata. Michele Campostrini, il presidente della Dukic e l’amministratore unico Anna Dukic hanno sottolineato la duttilità del ‘cilindro’ brevettato, che funziona con strabilianti risultati sulle macchine come sui camion, i mezzi da cantiere, le motrici dei treni, le navi, addirittura la caldaie condominiali e quelle industriali, ovvero sutto quello che viene mosso da un motore a gasolio. "Possono essere montate su macchine nuove di fabbrica o vecchi modelli – ha detto Campostrini, un passato da pilota motociclista, inventore del brevetto – e ha finalmente l’omologazione, per cui non fa decadere la garanzia dell’auto. Ma soprattutto viene montato su mezzi da cantiere e sui locomotori della Rfi che effettuano la manutenzione sulla rete dei treni".
La teoria del campo elettromagnetico applicato alle nanoparticelle del carburante, sta decretando il successo di questo dispositivo, proposto all’Istituto zooprofilattico ‘Caporale’ dal facilitatore di imprese Alfredo Aramondi, che conosce bene la realtà e il prodotto della Dukic. Così come già accaduto per il Comune di Troina, in provincia di Enna, che nel 2014 ha adottato il sistema antiparticolato per tutti i mezzi comunali, dai bus a quelli della raccolta rifiuti, anche la Provincia di Teramo potrebbe pensare alla sua installazione: alla dimostrazione pratica ieri nella sede dell’Izs, oltre al presidente dell’Istituto, Manola Di Pasquale, si è visto anche il presidente dell’ente, Diego Di Bonavntura, molto interessato al brevetto motoristico.