TERAMO – Si torna a parlare di assunzioni (90 persone) e di investimenti (100 milioni nel prossio triennio) alla Ruzzo Reti. Ma quel che si sente forte e chiaro nella conferenza stampa che anticipa di 48 ore la riunione dei sindaci sul bilancio è, come ha sottolineato il consigliere di amministrazione Alfredo Grotta, di "rivoluzionaria portata": il debito è quasi dimezzato e grossomodo viene pareggiato dai crediti che l’Acquedotto vanta, in particolare dai clienti morosi. Certo, i circa 50 milioni di euro sono sempre rilevanti ma diversa cosa dai 90 che riempivano i titoli delle cronache di qualche anno fa. Quale bacchetta magica è riuscita a fare tanto? "La gestione innovativa delle tante nuove figure aziendali, tra le quali il direttore generale Pierangelo Stirpe, su indirizzo della governance – hanno detto all’unisono Grotta e la presidente Alessia Cognitti -, che ha portato l’Ente a lavorare all’insegna della legalità, della trasparenza e dell’innovazione". Messaggio nemmeno tanto criptato a quella "sparuta frangia di oppositori, che non raggiunge nemmeno il 15 per cento, che evoca il ritorno di gestioni opache del passato".
LE ASSUNZIONI. Politicamente rilevante sul territorio saranno le assunzioni di personale. La Ruzzo andrà ad eliminare gli interinali, una voce che nel passato ha creato polemiche, inseriti a piè sospinto dietro la giustificazione che non fossero autorizzati concorsi. Adesso queste selezioni saranno possibili e l’azienda punterà all’assunzione di circa 80 operai ma anche di 11 figure tra dirigenti e quadri, come ingegneri ambientali, gestionali o idraulici. A stimolare una sorta di ripianificazione del personale, sotto il profilo degli incarichi e della organizzazione, è stata la Pricewaterhouse Coopers, società di consulenza esperta nei servizi di direzione e strategica, che ha evidenziato un ‘buco’ non tanto nel numero complessivo dei dipendenti (che in media sono attualmente 279 dei quali un centinaio amministrativi), quanto nella distibuzione dei compiti e della valorizzazione delle risorse in campo.
Il SISTEMA GRAN SASSO. Solo tutto quello che gira attorno al Sistema sicurezza delle acque del Gran Sasso, da quando il problema è tornato in auge, ha comportato per la Ruzzo Reti 20 unità di personale in più. Per questo è stato necessario anche il ricorso agli interinali – ha spiegato la presidente -".
CONTENZIOSI PERSONALE. Sul fronte del personale servirà poi una riduzione dei costi. Cognitti ha anticipato che "verrà affrontato con i sindacati e riguarderà gli straordinari e le reperibilità, ma successivo alla pianta organica". Analogamente, molto importante sarà valutare a fondo i risultati della ‘due diligence’ di un giuslavorista che, per la prima volta in acquedotto, ha preso in esame tutti i rapporti di lavoro e.le mansioni affidate al personale. C’è infatti una posta di bilancio che ammonta a circa 3-400mila euro che riguarda il contenzioso con diversi dipendenti, "frutto di una dissennata gestione del personale fatta nel passato", ha aggiunto il presidente, che andavano sanate.
GLI INVESTIMENTI. Ammonterà a circa 100 milioni di euro il plafond degli investimenti previsti dal piano industriale che il Cda porterà all’esame dei sindaci nell’assemblea in programma domani pomeriggio. Si tratta di fondi propri della Ruzzo reti (circa 30 milioni in tre anni) e di finanziamenti ricevuti. Saranno impegnati sulla rete idrica, su fognatura e depurazione. Entro il 31 dicembre di quest’anno andranno affidati Gli interventi che riguardano la Litoranea che costeggia il mare da Giulianova a Martinsicuro per sostituire la condotta in cemento-amianto, il potenziamento del potabilizzatore di Montorio e l’importante intervento sulla depurazione che andranno a sostituire una serie di piccoli depuratori, mettendo in rete tra Mosciano e Giulianova, un depuratore strutturato a Villa Pozzoni. Due milioni e mezzo serviranno per la nuova captazione sulla Montagna dei Fiori.
DEBITO QUASI DIMEZZATO. Intanto il quadro debitorio non è peggiorato e questo viene festeggiato come un ottimo risultato. Ma i circa 90 milioni ‘storici’ nell’ambito del bilancio e del rapporto con i crediti ha subito un netto taglio, arrivando a toccare un importo vicino ai 50 milioni di euro. "Le criticità dell’azienda finalmente volgono al termine – ha specificato il consigliere Alfredo Grotta, confortato dal responsabile del Servizio amministrativo e finanza, Maurizio Ricci -, sottolineando il dato politico forse più importante". Se calcoliamo i crediti vantati, la bilancia sta tornando piano piano verso la parità. Il riflesso sul bilancio sarà visibile rispetto al 2017, che si era chiuso con una perdita di esercizio di di 2,5 milioni: stavolta c’è un utile di circa 110mila euro.
LOTTA ALL’EVASIONE. Il nuovo sistema informativo della gestione delle bollette, permetterà di lanciare una massiccia offensiva alla posizioni debitorie degli utenti. L’evasione ‘pesa’ sul bilancio Ruzzo per circa 28 milioni di euro. Scovare chi non paga l’acqua e da quanto tempo adesso sarà relativamente più facile perché il nuovo sistema riesce a scorporare anno per anno le posizioni debitorie e permettere anche di esigerle il pagamento. Un ufficio interno si occuperà del recupero di questi 28 milioni di crediti, lasciando il compito di accertare e sollecitare la morosità della bolletta corrente all’ufficio clienti, che adesso potrà farlo autonomamente rispetto a qualche tempo fa. "chi non ha pagato si affrettasse a farlo – ha raccomandato la Cognitti – perchè a breve ci avvarremo anche di un ufficiale della riscossione per recuperare i crediti vantati con le ingiunzioni di pagamento".
AUMENTO IN BOLLETTA. Tra due bollette ci sarà un aumento tariffario, deciso dall’Ersi, del 12,5 per cento. L’innalzamento della tariffa non andrà a guadagno dell’azienda, hanno sottolineato gli amministratori ma a coprire i costi del personale e degli investimenti e l’Acquedotto ha saltato già un precedente aumento.
LA QUALITA’ DELL’ACQUA. E’ stato il direttore generale Pierangelo Stirpe a chiarire l’aspetto della qualità dell’acqua Ruzzo e della diffidenza del consumatore. "Su un consumo giornaliero di circa 250 litri pro capite, 248 vengono utilizzati per usi non potabili, cioè per lavarsi. Quindi i due litri che restano si bevono, dunque le lavastoviglie e le lavatrici vengono fatte comunque. Sui due litri ‘potabili’, se uno preferisce bere quelli in plastica sotto al sole dei supermercati, incide in maniera minore. Le sorgenti sono sempre quelle ma abbiamo potenziato a livello tecnologico, informatico e di presidio tutta una serie di situazioni di monitoraggio e di controllo in successione per cui l’acqua che arriva oggi ai cittadini è assolutamente sicura".
CAPOFILA STAZIONE APPALTANTE. "L’ufficio tecnico in particolare si è distinto per l’attività di raccolt finanziamenti e per le gare, al punto da meritare, la Ruzzo Reti, una particolare menzione al tavolo regionale quale Ente vitruoso – ha concluso la Cognitti -. Per questo gli altri acquedotti ci hanno proposto di essere stazione unica appaltante per tutti gli altri. Governance e dirigenti, vecchi e nuovi, stanno lavorando ad alto livello". C’è poi l’autoregolamentazione, cha vede Ruzzo prima in Italia ad attivare il sistema di controllo della qualità contrattuale nei confronti dei clienti: "Il sistema engineering – ha aggiunto Mauro Di Paolo, responsabile della Direzione clienti e comerciale – consente la gestione ottimizzata dei processi tecnici, monitorando i tempi di attivazione della fornitura, di fatturazione e di lettura, oltre ai tempi di attesa allo sportello, parametri che l’Autorità controlla periodicamente".