TERAMO – Appare indeciso tra il correre a Pescara per assumere il ruolo di direttore regionale dell’Azienda Sanitaria Regionale e concludere quel percorso che dovrebbe portarlo a lasciare una traccia indelebile nella sanità teramana: avviare la costruzione del nuovo ospedale unico provinciale. Roberto Fagnano ieri ha respinto l’assalto di chi voleva conoscere il suo destino, direttamente dalle sue parole o anche dalla voce dell’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì. Lei ha risposto testuale "non lo so dire", il diggì ha invece detto (senza convincere) che la sua ‘mission’ è "riuscire a fare il nuovo ospedale". E’ vero però che se la Verì non ha voluto sbottonarsi sulla designazione di Fagnano all’Asr, le sue valutazioni sull’andamento della sanità in provincia di Teramo sono sembrate una buona base di partenza per una spinta decisiva alla designazione. Ha sottolineato come Teramo sia stata la prima Asl a varare il piano che dovrebbe portare all’abbattimento delle liste di attesa, ha ribadito il virtuosismo teramano, perché "spesso e volentieri, al contrario di altre Asl, ha un fatturato in equilibrio e a volte anche attivo", con la promessa di rivedere l’equilibrio della ripartizione del fondo sanitario pro-capite ma anche "investendo sull’attività vocazionale che i nostri presidi avranno". Strada in discesa dunque? Vedremo. Intanto Fagnano dirotta l’attenzione dall’argomento parlando di nuovo ospedale, ribadendo che la scelta è sempre stata su Piano d’Accio e che quanto proviene dai comitati o da chi lo vorrebbe, ad esempio, a Selva Piana di Mosciano, "può essere accolto nei limiti della ragionevolezza come opinione fondata di chi ha anche studiato il problema, ma poi bisogna decidere, senza avere paura di decidere. Noi pensiamo che sia la soluzione giusta, anche dal punto di vista logistico e complessivo, legata anche alle situazioni territoriali". A che punto sta il percorso? "Prima della chiusura di agosto, quindi alla fine di questo mese di luglio, ci sarà firma sull’intesa Stato-Regioni per il finanziamento. Una volta avuto il finanziamento – ha concluso il direttore generale Fagnano – sapete che sono in corso delle valutazioni su proposte o manifestazioni di interesse, che però ancora non sono deliberate e completate. Un nuovo ospedale, moderno ed efficiente, è l’unica speranza per fare il necessario cambio di passo per questa sanità"
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