L’AQUILA – "E’ una sfida non semplice, quella della riduzione delle liste di attesa, ma che lavorando tutti insieme, con lo stesso obiettivo e con la collaborazione di tutti, dai medici di medicina generale ai pediatri di libera scelta, specialisti e infermieri, tecnici e personale dei Cup, riusciremo a vincere". Le parole dell’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, accompagnano la trasmissione al Dipartimento Salute della Regione dei piani attuativi delle 4 Asl abruzzesi per l’abbattimento delle liste di attesa. Ma soprattutto, come già illustrato nel caso dell’azienda sanitaria di Teramo, la dotazione finanziaria con cui questo obiettivo viene incentivato: 2 milioni di euro (500mila per ciascuna delle 4 Asl) della Regione che si aggiungono a 7,6 milioni, nel triennio 2019-2021, di risorse statali, oltre ad ulteriori spazi finanziari da. individuare nei 16 milioni di fondi aggiuntivi da assegnare alle azienda sanitarie abruzzesei per il potenziamento dell’organizzazione sanitaria.
Sarà la Cabina di regia sul governo delle liste di attesa, la cui riunione sarà in programma nei primi giorni di settembre, a fare il punto e un confronto sui prossimi passi da affrontare. C’è molta determinazione, dunque, nella progettualità sanitaria regionale per rendere fruibile secondo nuovi percorsi abbreviati, l’accesso alle prestazioni sanitarie, siano esse diagnostiche che di ambulatorio. In questo senso la Asl di Teramo aveva già approntato il proprio piano, tra le prime a trasmetterlo al Dipartimento regionale. La progettualità è nota, quella che dovrebbe andare a regime a inizio anno: omogeneizzazione del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione, la promozione del principio di appropriatezza nelle sue tre dimensioni: clinica, organizzativa e prescrittiva. Si apriranno spazi di offerta per prestazioni aggiuntive erogate da personale Asl anche di sera, notte e festivi, con i Cup a svolgere un ruolo nevralgico, con un nuovo sistema di prenotazione che passa per la differenziazione tra primi accessi e controlli successivi.
Per i primi accessi le richieste verranno gestite in base alla classe di priorità barrata dal medico prescrittore della prestazione, sulla base delle disposizioni regionali. Ogni classe di priorità (in tutto sono 4: urgente, entro 72 ore; breve, entro 10 giorni; differibile, entro 30 giorni; programmabile, entro 180 giorni) avrà un’agenda differenziata e trasparente, che permetterà anche di mettere a disposizione dei pazienti quelle disponibilità che spesso non vengono utilizzate, soprattutto nelle due classi intermedie. Tra gli obiettivi posti alle Asl con il nuovo Piano operativo regionale, c’è inoltre quello di ridurre il tempo massimo per una prestazione programmabile: da 6 a 4 mesi. Per scongiurare il fenomeno dell’abbandono, vale a dire prestazioni prenotate e poi non effettuate, gli utenti avranno poi l’onere di comunicare la disdetta entro 72 ore dalla data fissata, pena il pagamento del ticket dovuto. Nel caso di indisponibilità di posti, infine, la richiesta verrà trasferita dal Cup allo "specialist", una figura che si occuperà di individuare un appuntamento e lo comunicherà direttamente al cittadino. Nasce invece il Cup di secondo livello, gestiti dagli specialisti, che concorderanno i controlli successivi alla prima visita.