TERAMO – È collassato nell’affollatissima metropolitana di New York, nel tragitto tra Long Island e Manatthan, dov’era in vacanza dal 9 agosto assieme alla fidanzata. È salvo per miracolo e può raccontarlo grazie al rapido intervento dei soccorritori del Jamaica Hospital Medical Center della Grande Mela, l’ospedale del quartiere Queens, a due passi dalla fermata in cui si è sentito male a causa del caldo che gli ha procurato una crisi cardiocircolatoria.
Manuele Pierangeli, 36 enne teramano, giornalista e project manager assai conosciuto anche nel volontariato, ieri ha postato una fotografia sul suo profilo Fb assieme al suo soccorritore, che lo ha salvatodopo il malore che ha patito il 13 agosto scorso durante il soggiorno negli Stati Uniti: «Martedì 12 agosto probabilmente sono nato la seconda volta – ha scritto sui social Manuele, conosciutissimo a Teramo, secondogenito del compianto ex assessore comunale Aldo Pierangeli e fratello di Marco Pierangeli, anche lui amministratore pubblico del capoluogo (è stato commissario all’Ater) – A mantenermi in vita è stato questo ragazzo che mi ha soccorso con professionalità e tempismo. Io non ricordo nulla perché avevo perso completamente i sensi su quel maledetto treno e stavo soffocando per non so quale motivo. Dopo qualche giorno di ricovero mi è venuto a trovare in ospedale a New York. Mi ha spaccato i denti, è vero, ma era l’unico modo per salvarmi!».
A raccontare la disavventura del fratello al quotidiano “La Città” è stato il fratello Marco, volato immediatamente a New York il giorno dopo Ferragosto per sincerarsi delle sue condizioni: «Abbiamo saputo che s’era sentito male il 13 agosto. Il tempo di fare il passaporto, il biglietto e sono partito. Manuele è stato davvero fortunato. Se gli fosse capitata la stessa cosa in Italia non so davvero come sarebbe andata a finire».
Mercoledì scorso Manuele stava viaggiando con Barbara sulla subway, il treno metropolitano che collega la parte est della città, Long Island, all’isola di Manhattan, il cuore della Grande Mela. Caldo torrido, umidità alle stelle, treno affollatissimo e aria condizianata a palla: «Si è sentito male, è svenuto, collassato, privo di sensi – racconta Marco dopo aver parlato con i soccorritori – Per fortuna la prima fermata utile era praticamente sotto l’ospedale, su Jamaica Avenue. L’hanno defibrillato e sedato, nel tentativo di stabilizzarlo sul posto. Gli hanno salvato la vita».
«Quando sono atterrato a New York – ha proseguito Marco – la sera del 16 agosto, si era appena svegliato dal coma. Non posso raccontare le condizioni in cui ho viaggiato. Adesso gli hanno fatto tutti gli esami possibili, fortunatamente non ha avuto alcuna conseguenza grave, nonostante abbia subito uno shock potenzialmente mortale. Sta bene, è sano come un pesce, ma non ricorda nulla di quanto avvenuto su quel maledetto treno».
Manuele rientrerà in Italia con la fidanzata Barbara Iona, volontaria della Croce Rossa teramana, che lo sta assistendo in America, il prossimo 26 agosto. Questa mattina verrà dimesso dal Jamaica Hospital. Suo fratello Marco rientrerà subito in Italia.
A Manuele e alla famiglia Pierangeli giungano gli auguri di pronta guarigione e l’abbraccio affettuoso per il pericolo scampato.