TERAMO – E’ vasta a Teramo l’eco della morte, al culmine di una lite in un bar di Sciacca, di Calogero Sanzone, assistente sanitario in pensione. Sanzone aveva lavorato per una vita alla Asl di Teramo, al distretto sanitarioi di base quando questo era ospitato negli uffici della ex Coldiretti, in via Cesare Battisti. E qui nel Teramano aveva messo su famiglia, sposando una teramana (insegnante di italiano), con figlio avvocato e figlia ristoratrice a Giulianova, tutti teramani. Ecco perchè la notizia della sua morte violenta, avvenuta in circostanze ancora tutte da chiarire, ha destato tanto stupore. Sanzone, 73enne, era andato in pensione dall’azienda sanitaria nel 2000 e poco dopo aveva deciso di tornarsene a vivere nella Sicilia natìa, in quello splendido borgo che si chiama Sciacca, nell’Agrigentino che guarda il Mediterraneo.
La procura del posto ha aperto un’inchiesta sulla dinamica della morte di Calogero, avvenuta al culmine di una accesa discussione con un minorenne, che lui aveva richiamato perché il cane non aveva il guinzaglio. Ufficialmente, gli investigatori propendono per un malore ma la procura dei minorenni di Palermo è stata interessata e sta vagliando la posizione del giovanissimo protagonista dell’alterco. La tragedia si è consumata sotto gli occhi di numerosi avventori del bar e dei passanti che affollavano in quel momento piazza Friscia, nel centro della cittadina agrigentina. L’epilogo della discussione è stato infatti improvviso. Calogero Sanzone avrebbe richiamato il giovane perchè il suo cane stava infastidendo le persone presenti ai tavoli e gli ha chiesto di metterlo al guinzaglio. Sarebbe stata la risposta non proprio educata del ragazzo a far scattare la reazione del pensionato e la situazione sarebbe degenerata fino al litigio in cui, secondo quanto riferiti da alcuni testimoni, i due sarebbero venuti anche alle mani.
Sta di fatto che il 73enne si è accasciato a terra, rimanendo privo di sensi e tutti i tentativi di rianimarlo sono stati vani: Sanzone è morto tra i tavolini del bar, tra lo stupore generale. Le indagini sono condotte dagli uomini del commissariato di Sciacca che hanno rimesso un rapporto al magistrato: sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte e aiutare il magistrato nella valutazione dell’eventuale contestazione di reato nei confronti del minore con cui la vittima ha litigato.