Bimbo annegato in piscina a Silvi, l'autopsia conferma il malore da congestione

TERAMO – E’ stata una classica sindrome da annegamento a provocare la morte del piccolo Tommaso Galizzi, il bambino bergamasco di 5 anni, morto nella piscina dell’hotel Abruzzo Marina di Silvi, giovedì pomeriggio. E a causarla può essere stata anche una congestione digestiva, che ha fatto accusare al piccolo un malore, anche se non è escluso che possa esser dipeso da qualche altra causa patologica. La conferma all’ipotesi investigativa sulla causa del decesso è arrivata dall’autopsia eseguita al Mazzini dal dottor Giuseppe Sciarra. L’esame peritale, svolto alla presenza anche del consulente incaricato da uno dei quattro indagati, il medico legale Michele Farinacci, non ha rilevato altri traumi che possano far pensare a un’altra causa che ha potuto fa inabissare il corpo del bambino, che si trovava in vacanza a Silvi da una settimana, con i genitori e il fratello più grande. Nessun colpo accidentale, nessuna spinta, bensì un probabile svenimento o un collasso che ha impedito al bimbo di restare a galla e di bere molta acqua. Secondo l’esame autoptico, gli organi hanno subito quel chiaro shock sistemico innescato dall’acqua nei polmoni, particolare al quale legare anche la presenza di cibo non digerito, che potrebbe far ipotizzare appunto una congestione. L’aspetto clinico che dà una motivazione indiscutibile alla tragedia, alleggerisce le posizioni degli indagati, in particolare quella del bagnino e del direttore-gestore della struttura, che avrebbero messo in atto tutte le procedure per tentare di salvare il bambino. Il magistrato che coordina le indagini dei carabinieri di Silvi, Enrica Medori, ha firmato il nulla-osta e ha riconsegnato la salma del piccolo alla famiglia, che ha organizzato il mesto rientro in Val Brembana, dove si svolgeranno i funerali.