Sfollati Ater, punto e a capo. Si attende il 15 settembre per 'ritrovare' 87 milioni di euro per la ricostruzione FOTO

TERAMO – C’è poco da girare attorno al problema. La rabbia e le aspettative degli sfollati Ater di Colleatterrato si infrangono, ancora dopo tre anni, contro la burocrazia post sisma: gli 87 milioni di euro assegnati alla Regione dal commissario Piero Farabollini nel maggio 2018 per ricostruire le case popolari danneggiate dal terremoto del gennaio 2017, andavano spesi entro la fine dell’anno. In concreto, anche se le procedure autorizzative e in alcuni casi anche le progettazioni sono andate avanti, quei milioni non sono per ora disponibili e bisogna sperare che il 15 settembre venga firmata la nuova ordinanza, che ripristini copertura normativa e contabile alla ricostruzione Ater. Questo e altre angolazioni del problema casa sono stati rimescolati in un confronto faccia a faccia tra il Governatore, Marco Marsilio, e gli sfollati in via Giovanni XXIII
Il popolo in strada è composito: per lo più sono sfollati di case categoria ‘B’ o ‘C’, ovvero danni lievi o ricostruzione leggera, che usufruiscono chi di autonoma sistemazione, chi di ospitalità alberghiera; ci sono anche gli sfollati ‘E’, gli unici (assieme a quelli di ‘B-F’) che hanno diritto, da poco tempo, alle ‘case della Regione’, quella che provengfono dal parco immobiliare invenduto dei costruttori o dei privati. Tra questi spunta il caso, eclatante, di chi come Franco Ciantra, si è visto assegnare 46 meti quadrati di abitazione in uno scheletro edilizio a San Nicolò, in via Costantini, zona Green Park: la fotografia gira tra la folla e finisce davanti a Marsilio: "Si può finire qui?", gli chiede il residente. E tra lo stupore generale, arriva la telefonata dalla Protezione civile che chiarisce: "No quella casa, anche se già assegnata, non farà parte del lotto di quelle acquistate dalla Regione. Semmai ci fossero da ultimare alcune abitazioni, c’è tempo fino a un massimo di tre mesi dal bando per farlo". E’ il sindaco Gianguido D’Alberto, che ha assegnato 53 di queste abitazioni sulle 147 disponibili, a rimarcare questo aspetto clamoroso, affermando con decisione che "prima di proseguire con le assegnazioni voglio comunicazione formale dalla Regione di quali sono gli appartamenti disponibili, per evitare nuove tensioni e di danneggiare ulteriormente queste persone".
Ma è una delle poche notizie positive. Perchè Marsilio prova a calmare le acque di una esasperazione visibile, per rassicurare sull’aspetto più sentito di un trasferimento, vissuto come forzato, in case nuove sì, ma disseminate sul territorio: "L’autonoma sistemazione e l’albergo spesato non durano in eterno – dice alla gente, attorniato dai consiglieri teramani Pietro Quaresimale e Di Gianvittorio ma anche dal direttore Usr, Vincenzo Rivera e dal commissario Ater in scadenza, Luca Salini -. E non lo decide la Regione ma il Governo.che dice stop, niente più contributi. Quindi arriva il momento in cui bisognerà fare i conti con questo: anche a rischio di non essere creduto, voglio dirvi che non c’è alcun pericolo sul fatto che se andate lì qui si rallenta, non c’è nessuna relazione. Quello che si deve fare qui si fa a prescindere di dove andate. Se poi per assurdo, essendo case nuove, qualcuno si dovesse trovare bene potrà anche scegliere di stabilirsi lì vita natural durante, le case si riassegnano". Ma il problema riguarda solo un parte di questi sfollati, perchè il grosso viveva in abitazioni con danni lievi e non ‘E’.
E alllora il nodo è: come si sblocca questa situazione di stallo? Nessuno dei politici e dei tecnici presenti, si sbilancia più su date o previsioni. Ma mettono in campo i numeri. Il sisma ha danneggiato 597 alloggi dei 2.700 gestiti dall’Ater di Teramo, in tutto il territorio provinciale. A Teramo, gli sfollati Ater sono 1.500, il 30 per cento dell’intera platea, ci sono case ristrutturate nel 2013 che sono inagibili. Finora 58 progetti, il totale, hanno avuto il nulla-osta, ma dei 31 che riguardano Teramo, uno soltanto ha la progettazione in corso, tre hanno il bando in verifica Anac, due hanno ricevuto l’ok dell’Anac, tre hanno lo studio di fattibilità consegnato, da integrare o in istruttoria e due lo hanno sono in corso: appena 11 su 31 sono in ‘lavorazione’ gli altri sono fermi al nulla-osta.
Vincenzo Rivera, il direttore Ufficio speciale, ha un’idea: ‘requisire’ i progetti Ater e portarli all’Usr, dove sicuramnte avrebbero un impulso maggiore nel loro iter. "Probabilmente l’errore è stato quello di assegnare 62 milioni di risorse senza avere il personale necessario per affrontare la molte di lavoro, vedremo".
Mentre la gente alza la voce, Marsilio ricorda che la ricostruzione è materia che esula dalla competenza regionale per quanto riguarda norme e stanziamenti, e rivendica con forza il lavoro ‘muscolare’ fatto "per recuperare 20 unità di personale, che si aggiungeranno ai 30 assegnati dal commissario Farabollini da distribuire nei Comuni: da qui a due mesi saranno operativi. Senza dimenticare che abbiamo condotto un duro negoziato per recuperare questi 87 milioni per le case Ater".
Il personale resta il vro problema con cui affrontare la ricostruzione, oltre a regole complicate. Lo ricorda il sindaco D’Alberto, a margine della riunione del Comitato istituzionale con gli altri sindaci, tenuto nella mattinata al Parco della Scienza. "Ci stiamo dividendo risorse ridicole, non adeguate all’emergenza: bisogna far capire al nuovo governo che la sottovalutazione subita in questi anni non può essere più tollerata. Dovremo fare fronte comune per ottenere un decreto sisma dedicato al cratere del Centro Italia, con cui sbloccare situazione". Sulla questione Ater, di cui è sembrato molto preoccupato e più volte ha svolto ruolo di ‘mediazione’ tra i suoi residenti e il Governatore, D’Alberto, pensa a un intervento che ‘aiuti’ l’Ater, un pò sulla falsariga di quanto pensato da Rivera: "Potremmo aiutare l’Ater con il nostro ufficio sisma – ha detto. il sindaco -, così come stiamo decidendo se prendere in carico tutte le pratiche comunali della ricostuzione leggera. Si tratta di circa 800 pratiche ‘B’ e ‘C’". Un carico di lavoro per l’ufficio sisma comunale in fase di potenziamento: per 4 tecnici arriva la conferma del conratto fino al 2020, un altro di alta specializzazione arriva dal bando di selezione a cui hanno risposto in 22, ai quali aggiungere la riserva della nuova assegnazione annunciata da Farabollini e Marsilio, 7 unità, che portano il conto complessivo a 12 persone dedicate.