TERAMO – Ha salutato medici e infermieri della Asl di Teramo, riuniti nell’aula convegni del’ospedale Mazzini di Teramo, lasciando dopo 5 anni la direzione generale per trasferirsi ad assumere la direzione dell’Agenzia regionale per la salute, l’avvocato Roberto Fagnano. Lo ha fatto, alla presenza dell’assessore regionale Nicoletta Verì, annunciando il finanziamento ufficiale di 83 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale di Teramo, che dovrebbe sorgere con un project financing nell’area di Piano d’Accio, alle porte della città. Ma l’occasione è stata utile anche per firmare gli ultimi atti alla guida del’azienda: Fagnano ha infatti nominato, dopo 8 anni di reggenze e una rimodulazione prevista dall’atto aziendale 2019, 12 capi dipartimento (per un 13esimo l’elezione è prevista il prossimo 10 settembre), e di 9 nuovi primari di reparto di tre presidi ospedalieri. "Questa non è una promessa ma un atto concreto e tangibile. Io il mio ruolo l’ho svolto – ha detto Fagnano -: ricordo ai teramani che nella storia di Teramo non c’è mai stato un finanziamento di 83 milioni di euro, per nessuna opera e tutti in un solo colpo". L’assessore Verì ha elogiato i numeri e i bilanci della sanità teramana: "Quando vado al tavolo di monitoraggio la Asl di Teramo viene sempre portata ad esempio – ha detto – e per questo voglio ringrazia anche i direttori Maurizio Di Giosia e Maria Mattucci, che invito a lavorare nel campo dell’innovazione, della tecnologia e della telemedicina". Secondoi dati illustrati nel corso della mattinata, negli ultimi 5 anni di gestione del manager Fagnano, la Asl ha assunto 1.756 dipendenti, dei quali 1.099 a tempo indeterminato, chiudendo in attivo gli ultimi quattro bilanci e registrando un incremento nei ricoveri annuali, degli interventi chirurgici (circa 25mila con un aumento, nel 2018, del 15% rispetto al 2017) e dell’attività ambulatoriale con circa 6 milioni di prestazioni specialistiche. La copertura degli screening dei tumori (che ha anche un numero verde dedicato) ha toccato quota 60% per utero e mammella e del 50% per il colon. Infine, l’aazienda sanitaria teramana, che risulta tra le prime 4 in Italia per i tempi medi di pagamento (33 giorni),ha speso 600 milioni nella gestione ordinaria e bandito 263 milioni di valore in gare europee nel solo 2018.
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