TERAMO – E’ partita la procedura per la nomina di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ di Teramo. La Regione Abruzzo ha infatti pubblicato il bando per la raccolta delle candiature per assegnare uno dei tre posti nel Cda dell’ente di ricerca teramano che, poi, dovrebbe anche ricoprire il ruolo del presidente dell’organo di indirizzo. I candidati hanno tempo fino al prossimo 15 ottobre per presentare il proprio curriculum. Come per gli altri bandi per enti di carattere sanitario, anche in questo caso, ferreo dovrebbe risultare il requisito richiesto della ‘comprovata professionalità ed esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti’, richiesta in capo a chi vorrà andare a sedersi su una delle tre poltrone. La materia fu ampiamente discussa all’epoca della precedente nomina dell’avvocato Manola Di Pasquale da parte dell’allora governo regionale presieduto da Luciano D’Alfonso (che entrò in contrasto con l’allora ministro Beatrice Lorenzin, prima che questa passasse al centrosinistra con il suo movimento politico) e costituisce oggi criterio sotto la lente di ingrandimento nei ‘movimenti’ politici che da settimane animano la riflessione sulle nomine regionali. Il Cda in carica, presideuto ancora da Manola Di Pasquale, scadrà il prossimo 19 ottobre. Secondo i ragionamenti nelle stanze della maggioranza di centrodestra, a quella data dovrebbe essere stata operata la scelta del nome che spetta indicare alla Regione Abruzzo (i curricula e le indicazioni dovrebbero passare in Consiglio). Tre sono le nomine da effettuare che spettano rispettivamente al Ministero della salute, alla Regione Molise e alla Regione Abruzzo.
Sono svariati i rumors su chi possa sostituire la Di Pasquale, così come la ex certezza che la nomina sia da attribuire in quota Fratelli d’italia. L’intransigenza della Lega nei confronti degli alleati sulla gestione di questi aspetti, anche legati al diffuso spoil system attuato a livello regionale finora, avrebbe fatto arretrare la pole position di Giandonato Morra alla guida del Cda (sempre restando ferma la regola che sarà poi il Cda a nominare il presidente). Circolato per alcuni giorni il nome di Davide Calcedonio Di Giacinto, avvocato già assessore al bilancio della giunta di centrodestra alla Provincia guidata dal compianto Valter Catarra, potrebbe tornare ad esserci convergenza su Pietro Enzo Di Giulio, veterinario libero professionista, già all’interno del Cda, con un passato di consigliere comunale a Roseto e provinciale a Teramo, già tesoriere dell’ordine dei veterinari e vicepresidente regionale degli allevatori.
La sua indicazione da parte della Lega Abruzzo con Salvini non troverebbe alcun ostacolo da parte degli alleati di centrodestra, anzi, la condivisione per una scelta così importante alla guida di un ente di ricerca come l’Izs difficilmente potrebbe esporsi a critiche nel merito, tanto meno politiche, dall’interno e dall’esterno dell’Istituto. Quanto alla uscente Manola Di Pasquale, l’avvicendamento alla presidenza potrebbe non essere affatto un addio all’Izs, dove ha fatto bene e dove ha maturato un’esperienza quadriennale soprattutto nella gestione di partite delicate. Nonostante pare che l’avvocato abbia già declinato la possibilità di un bis, il suo curriculum circola forte tra i papabili che potrebbero essere comunque indicati dal Ministero della Salute del governo giallorosso all’interno del CdA dell’Izs come consigliere.