TERAMO – E’ stata una vera e propria festa del cinema, nel nome di uno dei più grandi direttori della fotografia cinematografica di tutti i tempi: il teramano Gianni Di Venanzo. E’ il suo nome, oltre all’esclusività del Premio dedicato solo ai direttori della fotografia, ad aver convinto subito John Bailey a lasciare Los Angeles e i lavori dell’Academy e partire per Teramo dove ha passato praticamente quattro giorni. Lo ha dichiarato lui, ricordando anche il suo forte legame con il cinema italiano, a partire dal film che ha segnato il suo lavoro: Il conformista di Bernardo Bertolucci tratto da Moravia, praticamente, come ha detto, un film perfetto.
Nella serata conclusiva del Premio edizione 2019, presentata in maniera impeccabile da Antonella Salvucci e dal Presidente della Giuria, Stefano Masi, sul palcoscenico del Teatro Comuale, Bailey ha ritirato l’Esposimetro d’Oro alla Carriera,nella serata conclusiva dell’edizione 2019 del Premio Di Venanzo, come di consueto svoltasi sul palcoscenico del Teatro comunale, con questa motivazione: “A John Bailey per aver profondamente innovato il gusto della fotografia del cinema americano degli anni Settanta e Ottanta, avvicinandolo alla sensibilità europea senza perdere mai contatto con la tradizione hollywoodiana”.
Al clima festoso ha portato un contributo importante Ninetto Davoli, l’attore lanciato da Pier Paolo Pasolini con cui ha girato ben nove film. Dalla simpatia travolgente, Davoli ha deliziato il pubblico con il racconto del pranzo a casa di Totò, insieme allo stesso Pasolini, per accordarsi sul film da girare insieme, “Uccellaci e uccellini”. Molto emozionata anche Elisa Di Eusanio premiata per il suo lavoro nella sua città, davanti ai suoi familiari e amici. Tanti applausi anche per la bellissimma e bravissima Violante Placido, madrina della serata. Ha testimoniato la sua passione per l’Abruzzo e ricordato il film di e con George Clooney girato nell’Aquilano, “The American”. Violante Placido ha emozionato il pubblico leggendo una lettera che Monica Vitti aveva scritto proprio per Gianni Di Venanzo, con cui aveva lavorato in due film diretti da Michelangelo Antonioni.
Oltre a John Bailey, che con la sua presenza ha ripagato gli sforzi degli organizzatori dell’associazione culturale Teramo Nostra, sono saliti sul palco anche gli altri premiati: la giornalista Laura Delli Colli, a Teramo insieme ai familiari, ha ritirato il premio alla Memoria per il padre Franco Delli Colli “per il suo lungo percorso di sperimentatore nei meandri del cinema indipendente italiano, dagli anni Sessanta fino ai Novanta”Stanislav Opelyants ha ritirato il premio per la fotografia straniera per il film Summer di Kirill Serebrennikov con la seguente motivazione: “per aver costruito con il suo bianco e nero un’immagine capace di sedurre e di seguire le emozioni della musica nel film Summer". Al collega Giovanni Fiore Coltellacci è stato consegnato l’Esposimetro d’Oro per la fotografia italiana per il film Cyrano Mon amour di Alexis Michalik, con questa motivazione: “a Giovanni Fiore Coltellacci per aver trovato un equilibrio perfetto tra la luce del cinema e quella del teatro di fine Ottocento nel film "Cyrano Mon Amour".
La Targa speciale “Peppe Berardini” per la fiction tv se l’è aggiudicata il direttore della fotografia Tani Canevari per la miniserie televisiva La vita promessa diretta da Ricky Tognazzi, mentre la La Targa speciale della Giuria “Marco Onorato” è stata consegnata nelle mani della direttrice della fotografia Eleonora Patriarca.
In collegamento telefonico è intervenuto Mimmo Lucano, l’ex Sindaco di Riace, a cui gli organizzatori hanno assegnato la “Targa speciale Integrazione e Solidarietà Marco Pannella” edizione 2019. “Mi gratifica molto – ha detto Lucano – soprattutto perché è un premio che porta il nome di Pannella, un uomo che ha tracciato nuove strade”. Lucano ha ricordato le sue vicende e descritto anche il lavoro fatto nel suo Comune con gli immigrati.
Assegnato il 10° Premio Speciale IZS G.Caporale dedicato al tema rapporto uomo-animale: ha vinto il corto Ossa diretto da Lorenzo Pallotta e Regina Straccia.