TERAMO – Non c’è che dire, buona parte dei teramani non gradisce la nuova illuminazione pubblica a led. Non c’è che dire, buona parte dei teramani non gradisce la nuova illuminazione pubblica a led del Progetto Paride.
Non solo per le tonalità bianche a luci fredde, ma per la funzione stessa della pubblica illuminazione, venuta meno in nome del risparmio energetico. Dopo quanto accaduto in via Capuani, dove si è dapprima “sperimentato” e poi corretto (ma non del tutto) il sistema d’illuminazione a led, sono sempre più numerose le segnalazioni da questo o quel quartiere del centro storico, che sottolineano come i corpi illuminanti che accolgono le nuove lampade, o sono quelli vecchi ai quali non sono stati rimossi i vetri, oppure non hanno più questi ma la potenza in lumen è decisamente bassa. Il risultato è lo stesso e la luce arancione diffusa lascia in penombra le vie e le piazze con un risultato, dicono in molti, che rende, intanto, la sicurezza meno garantibile. Per non parlare poi delle attività e dei movimenti, come ad esempio viene denunciato in via Savini e piazza del Carmine. Al posto dei vetusti lampioni circolari a semicoppa, sono arrivati i più lineari corpi neri stile vintage che però non hanno una resa pari a quelli vecchi ad incandescenza. In via Savini sono stati sistemati esattamente al posto degli altri, ma sono più piccoli e meno potenti: il risultato, dicono residenti e commercianti, è che non c’è luce, in una strada che registra movimento fino alla prima serata: "Non è una via di passeggio – dicono da queste parti – dove magari una luce meno intensa risulta meno fastidiosa. Il problema è che hanno diminuito la potenza con una lampada a led più piccola che non fa il suo servizio". A piazza del Carmine stessa cosa, anche se qui i corpi illuminanti sono stati sistemati a coppie vicine, ma l’ampiezza dello slargo vanifica il tentativo di ulluminarlo come di dovrebbe. Anche i carabinieri hanno chiesto spiegazioni: la caserma Porrani lamenta un perimetro adesso meno illuminato, con riflessi negativi sulla sicurezza della struttura militare. Già in passato l’amministrazione comunale, sollecitata da più parti anche in altre zone del centro storico, attraverso l’assessore Valdo Di Bonaventura aveva fatto sapere di interessarsi presso la ditta o, meglio, le ditte (perché sono diverse) che sostituiscono le lampade a led, ma a quanto pare il problema persiste.