ROMA – “Ho chiesto di portare fino a 1.000 le unità di personale, mentre il decreto sblocca cantieri ne prevedeva solo 200”: lo ha riferito il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine dell’audizione tenuta, questo pomeriggio a Roma, presso la Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame in sede referente del decreto-sisma (123/2019), in previsione della sua conversione in legge.
“La ricostruzione deve ancora partire – ha ribadito Marsilio – tre anni persi sono irrecuperabili e non dobbiamo perdere altro tempo. Abbiamo chiesto quindi di moltiplicare almeno per cinque il numero delle unità del personale perché solo così potremmo garantire una ricostruzione in un lasso di tempo ragionevole”. Nel corso dell’audizione, il Presidente Marsilio ha messo in evidenza anche le problematiche legate alla ricostruzione delle case popolari, sottolineando come “la vicenda è rimasta bloccata da almeno dieci mesi, perché il commissario straordinario Farabolini non ha ancora emesso un’ordinanza ma solo una bozza arrivata il giorno prima di questa audizione. Valuteremo se approvare questa bozza e, in alternativa, abbiamo presentato un emendamento che proroga il termine di un’ordinanza che era andata in scadenza, che consentirebbe di recuperare tutti i progetti già in corso e di dare fino al 2020 il tempo per impegnare i fondi previsti dalle norme”.
Nel corso dell’audizione, il Presidente della Regione Abruzzo ha depositato più di 40 proposte di emendamenti raccolte nei tavoli istituzionali sulla ricostruzione, riuniti a L’Aquila e Teramo, grazie al contributo di Comuni, Province, ordini professionali e di categoria, sindacati e Uffici speciali. “E’ necessario estendere l’oggetto del decreto anche al sisma 2009 – ha detto Marsilio – con misure che risolvano una volta per tutte i problemi relativi al personale, alle risorse economiche e alle procedure per velocizzare soprattutto la ricostruzione pubblica”. In premessa all’illustrazione degli emendamenti, il Presidente Marsilio ha esortato i parlamentari “ad aver il coraggio e l’umiltà di ascoltare i territori e i tecnici che da molti anni stanno accumulando un patrimonio unico di esperienza, e di scrivere insieme a loro il testo del decreto, senza lasciar fuori alcun argomento”.