TERAMO – Si è tenuta stamani a Teramo in Palazzo Melatino, sede della Fondazione Tercas, il vernissage della Mostra ‘Annunziata Scipione. Il Fuoco della Terra‘ che sarà aperta al pubblico dal 19 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020 (con ingresso gratuito), dopo il successo delle due precedenti esposizioni all’Aurum di Pescara e alle Stelline di Milano. All’incontro erano presenti il Sindaco di Tossicia Emanuela Rispoli, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, il Presidente della Provincia Diego di Bonaventura, il Presidente della Camera di Commercio Gloriano Lanciotti, il Prefetto Graziella Patrizi, il Presidente dell’Associazione Naca Arte Gino Natoni ed il figlio dell’artista Piero Di Pasquale.
Palazzo Melatino ospiterà quindi la terza ed ultima tappa di un progetto editoriale ed espositivo pensato ed organizzato dall’Associazione Big Match che, in collaborazione con l’Associazione Culturale Naca Arte (Teramo), con il sostegno della Fondazione Tercas, della Camera di commercio di Teramo e di Enti, Istituzioni e aziende private, ha raccolto il patrocinio di Regione Abruzzo e dei Comuni di Milano, Pescara, Teramo e Tossicia, ed è dedicato ad una delle più interessanti esponenti del naїf italiano contemporaneo, da molti ritenuta vera erede di Antonio Ligabue.
Tra i più grandi estimatori di Annunziata Scipione (nata il 24 marzo 1928 presso Azzinano di Tossicìa e venuta a mancare il 14 aprile dello scorso anno a 90 anni) vi era il grande scrittore e sceneggiatore Cesare Zavattini, che amava definirla ‘artista contadina‘ e che le riconosceva ‘una fondamentale dialettalità che (…) ha il valore di una lingua creata‘. Nel suo indirizzo di saluto alla stampa e alle autorità, cui il vernissage era riservato, il presidente della Fondazione Tercas, Gianfranco Mancini, ha affermato che “uno dei valori maggiormente condiviso del progetto editoriale ed espositivo dedicato nel 2019 a questa straordinaria artista teramana è stato quello d’aver saputo sottolineare come la difesa delle identità e delle tradizioni che si incarnano in un territorio vada di pari passo con una valorizzazione della memoria, dell’eredità culturale in genere.
Il graphic designer Fabrizio Lucchese ha quindi illustrato il criterio seguito per l’allestimento che – ha dichiarato – “è stato pensato deliberatamente “coraggioso”, “intrusivo” e “rispettoso” al tempo stesso degli spazi disponibili di Palazzo Melatino. “Intrusivo” per la messa in posa di strutture modulari, in grado di conquistare una propria autonomia spaziale, installate per attrarre immediatamente l’attenzione del visitatore distogliendolo dal fascino delle ceramiche presenti per riconsegnarlo, comunque ad esse, alla fine della visita delle opere di Annunziata Scipione”.
Il percorso espositivo di Palazzo Melatino presenta 12 dipinti e 5 sculture illustrati nella più importante pubblicazione sino a oggi mai realizzata sulla Scipione: una ricca monografia (a cura di Silvia Pegoraro, con testi della curatrice e di Valentina Muzii, corredata da un’antologia critica) che presenta quasi 450 opere, costituendo di fatto il primo catalogo generale dell’artista. Il progetto editoriale propone un doppio percorso attraverso l’intera opera di Annunziata Scipione, dal 1968 fino alla più recente fase espressiva, che si è conclusa solo pochi mesi prima della sua scomparsa avvenuta il 24 aprile 2018.
Nel suo intervento la curatrice della Mostra Silvia Pegoraro ha sottolineato come la profonda essenza dell’artista sia particolarmente presente nelle opere esposte: “essenza che passa attraverso il suo essere donna, donna dedita ai lavori agricoli e domestici, e il suo essere figlia di quella terra d’Abruzzo, aspra e bellissima, dei cui paesaggi agresti e delle cui tradizioni e modi di vita la sua arte costituisce una testimonianza affascinante e irrinunciabile”.