TERAMO – Nella giornata di ieri personale della Squadra Mobile di Teramo (sezione reati contro il patrimonio) ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Teramo su richiesta della Procura della Repubblica per i reati di truffa pluriaggravata continuata ed in concorso e per i reati di falso e contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione nei confronti di due italiani, L.M. 37 anni, e O.G., 59 anni, entrambi teramani residenti in provincia.
L’attività di indagine ha permesso di accertare che gli indagati, dopo aver prospettato alla vittima, un teramano ultra 65enne, la possibilità di ottenere un risarcimento dei circa 2 milioni di euro, si facevano consegnare, dal mese di gennaio al mese di luglio 2019, la somma complessiva di 13.141 euro, in parte in contanti ed in parte in assegni, facendogli credere che tale somma di denaro fosse destinata agli uffici giudiziari di Teramo per le spese necessarie a sbloccare tale risarcimento. Infatti i due, al fine di ottenere tale pagamento, formavano falsamente e consegnavano alla vittima diverse ricevute di pagamento ed altra documentazione (comunicazione saldo per spese risarcimento, calcolo interessi, comunicazione pagamento con attivazione codice pin) tutta recante l’intestazione della Procura della Repubblica o del Tribunale di Teramo e recanti la firma di magistrati, giudici o funzionari inesistenti.