TERAMO – Il modello di provincia sicura, ‘isola felice’ dei tempi andati, resiste nel Teramano, anche se numeri e criticità tipiche del panorama nazionale fanno la comparsa anche sul nostro territorio. Lo ha detto anche il prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, presentando i dati Sdi-Ministero dell’Interno sui reati registrati nel corso del 2018 in provincia di Teramo, e posti all’attenzione del Cosp, il Comitato per l’Ordine e Sicurezza pubblica: i reati diminuiscono, non calano (anzi) i furti nelle abitazioni, aumentano del 50% le violenze sessuali, la Finanza scopre 38 evasori totali sconosciuti al Fisco e sulle strade si muore perchè i teramani sono troppo distratti (e l’uso del cellulare è oramai vizio cronico).
Il numero delle violenze è preoccupante. Se nel 2018 erano state 19, in 12 mesi siamo passati a 28 casi denunciati, ovvero il 47,36% in più. "Per quanto riguarda questo – ha detto il prefetto – stiamo lavorando, abbiamo prodotto la prima relazione semestrale sul protocollo antiviolenza, lavoriamo con l’università a una ricerca statistica e incrementeremo l’attività in questo settore. E’ fondamentale la circolarità informativa assoluta tra Istituzioni e sensa sfasatura"
Peculiarità del territorio, come le zone di confine, quelle a più alta vocazione turistica e di transito, incidono su un problema mai risolto: i furti nelle abitazioni. Se calano quelli nei negozi, sulle auto e di auto, e il dato complessivo registra un meno 12,2% (erano 4.655, sono state 4.087), alla voce razzie nelle case il numero è impietoso: +102 (da 744 a 846). Nel dettaglio, non può passare inosservato il numero di colpi a Sant’Egidio, dove l’aumento percentuale nel 2019 è stato del 363% (da 8 a 37), ma più in generale la costa, i paesi della Val Vibrata, sono i più colpiti del fenomeno. Eppure lo sforzo preventivo è stato messo in campo, come hanno sottolineato il questore Enrico De Simone, il comandante dei carabinieri, il tenente colonnello Emanuele Pipola, quello della Guardia di Finanza, il tenente colonnello Gianfranco Lucignano, con il rinforzo estivo di 28 unità (20 ai carabinieri, 2 al posto di polizia di Alba, 6 per la fiamme gialle), con il supporto degli uomini del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato tre volte alla settimana. Almeno, quel -4,9% che accompagna il dato complessivo dei reati (scesi da 10.243 a 9.739) è confortante.
Strade sempre più pericolose. Aumentano incidenti e vittime in provincia di Teramo: da un anno all’altro, quelli con lesioni salgono da 508 a 543, quelli con danni alle cose da 376 a 415, quelli mortali rilevati dalla Polstrada passano da 7 a 10. E le cause? "I comportamenti delle persone al volante – spiega Nadia Carletti, dirigente della sezione di Teramo -. Registriamo sempre più distrazioni con il telefonino, prima causa di morte negli incidenti stradali, e anche molte guide in stato di ebbrezza. E l’omicidio stradale, introdotto ormai tre anni fa, non ha inciso sulla diminuzione della mortalità".