TERAMO – Emergenza tamponi, scende in campo l’Istituto Zooprofilattico. In un momento critico per le strutture sanitarie, alle prese con la getione dei pazienti straordinari come i positivi e i presunti tali, la macchina organizzativa allestita dalla Regione Abruzzo sta mostrando evidenti segni di cedimento, giunta al limite delle sue capacità di tenuta. Uno degli aspetti più evidenti di questa emergenza Covid 19. quello dei tamponi. L’aumento dei presunti positivi è accompagnato da un altrettanto incremento dei test da eseguire. Il prelievo che spetta al personale delle diverse Asl delle quattro province abruzzesi, viene seguito dall’invio dei campioni al Centro di riferimento regionale di Pescara che dall’inizio di questa fase ha eseguito in totale oltre 850 test di primo livello (dei quali oltre 400 negativi). Da lunedì prossimo, i campioni biologici prelevati con il tampone dal personale delle Malattie infettive del Mazzini di teramo, sarà analizzato nei laboratori dell’Izs, ma non è escluso che anche buona parte dei prelievi delle altre Asl regionali afferisca qui.
I vertici dell’Istituto teramano già dalla fine di febbraio, dopo che i suoi esperti erano stati invitati ad un tavolo di coordinamento al Ministero della Salute, avevano scritto alla Regione Abruzzo e alle direzioni generali delle Asl della regione, avevano offerto la disponibilità dei propri laboratori per sostenere l’attività degli omologhi della sanità umana, grazie alla tecnologia avanzata dei propri macchinari.
Come ha di recente ricordato lo stesso direttore geneale Nicola D’Alterio, infatti, l’Istituto Zooprofilattico sperimentale ‘G. Caporale’ è dotato, assieme allo Spallanzani di Roma, di un laboratorio ad alto contenimento biologico (tecnicamente identificato come Bsl4, dove 4 è classe di rischio che identifica microorganismi altamente patogeni), trasportabile, dove vengono manipolati virus e batteri in assoluta sicurezza e in isolamento dall’ambiente circostante. La struttura, unica in Italia in ambito veterinario, dispone di dotazioni strumentali per l’effettuazione di attività diagnostiche su campioni di materiale biologico e per la ricerca, l’identificazione e la caratterizzazione di microrganismi. Due sono le caratteristiche fondamentali: la conformità agli standard internazionali in materia di biosicurezza e la possibilità di essere delocalizzato in caso di necessità.
In questo caso, l’emergenza Covid 19 rapresenta lo scenario all’interno del quale l’Izs si muove con disinvoltura e alta preparazione professionale dei dipendenti dei laboratori specializzati.
Il campione prelevato con il tampone in ambiente ospedaliero (da oggi al Mazzini il personale del Reparto di Malattie Infettive sta attuando anche il prelievo a domicilio) verrà trasferito nella sede di Campo della Fiera e qui dapprima inattivato proprio nel laboratorio ad alto contenimento: poi viene trasferito nei laboratori per l’analisi Pcr che tende all’identificazione del genoma del virus, se presente.
L’Istituto può garantire una capacità analitica quotidiana di 700 campioni.