TERAMO – Il presidente della Fondazione Tercas Gianfranco Mancini tira dritto. Impermeabile al rischio di commissariamento dell’istituzione che presiede, sollevato il 10 marzo scorso dal Ministero dell’Economia e delle Finenze per la presunta illegittimità della sua nomina (divieto del terzo mandato, quello da presidente, avendo già superato la soglia della metà del secondo) ed il mancato rispetto dello statuto sulla questione della rappresentanza femminile nei vertici dell’ente.
Al termine della riunione del Cda di Palazzo Melatino, convocata da Mancini per decidere alcune misure nell’emergenza Coronavirus a favore della Asl di Teramo e dell’ospedale di Atri, ma saltata (prima volta nella storia dell’istituzione di largo Melatino) perché diseratata da tutti i componenti, il presidente Mancini ha affidato ai media una nota dalla quale traspare di non avere alcuna intenzione di dimettersi:
«Sarà il Consiglio di Indirizzo a pronunciarsi su quanto indicato dal Ministero circa la legittimità della mia nomina – afferma il presidente Mancini – ma in ogni caso oggi ho a cuore di pretendere che l’Ente si muova subito e bene per sostenere il territorio e soprattutto le sue strutture sanitarie nella immane emergenza in atto».
«Credo infatti che in un momento come questo nessuno possa permettersi altre priorità, e tantomeno di giocare al massacro ai danni dell’immagine di un Ente che va preservato con ogni mezzo; al contrario, qualcuno sembra aver “ispirato” inopinatamente un articolo apparso oggi su Repubblica che, a mio avviso, ha come unico effetto quello di ingenerare rischi inutili per la Fondazione».
«Non ci sono mai stati infatti ostacoli a rispettare le indicazioni del Ministero anche alla luce delle opportune verifiche da effettuare nelle sedi opportune. Il mio incarico di presidente scadrebbe in ogni caso a novembre prossimo, e la mia opera, sia pure per il limitato periodo concessomi, è stata improntata sin dal primo giorno alla massima trasparenza dei comportamenti dell’Ente e dei suoi Esponenti, e soprattutto a favorire interventi della Fondazione a beneficio dei Soggetti più deboli del nostro territorio. Con serenità, ma comunque con la massima determinazione, continuerò a prodigarmi per questi scopi all’interno degli Organi della Fondazione».