ROMA – Ancora bloccate in Russia le 700mila mascherine FFP2 ed FFP3 annunciate nei giorni scorsi dalla Regione Abruzzo, quelle che dovevano essere disponibili per la sanità abruzzese da giovedì mattina. E che invece sarebbero ancora in aeroporto, a Mosca, non si sa ancora se pronte o meno a partire a causa della possibilità che vengano requisite. Come già avvenuto per altre regioni italiane per materiale sanitario in partenza dalla Francia, dall’Ungheria, dalla Germania. Ad interessarsi del caso, nel tentativo di dare una mano alla regione, è intervenuto anche il senatore Luciano D’Alfonso. Con una lettera al Ministro degli Esteri e al direttore dell’Agenzia delle Dogane:
«Nella giornata di ieri (mercoledì 25 marzo, ndr.) sarebbe dovuto decollare un volo dall’aeroporto di Mosca, con atterraggio a Milano Malpensa, per il tramite della compagnia russa shopping “Aeroflot”,trasportante un carico pari a circa 700mila mascherine FFP3 distribuite in 1750 scatoloni (62x26x34), intestate a Thron Group Holding, che ad oggi non risulta ancora decollato».
«Queste mascherine come risulta da regolare contratto stipulato tra la Thron Group Holding, nella persona di Claudio Sclavo e la Protezione Civile regionale e Silvio Liberatore, sono destinate alla copertura del fabbisogno di dispositivi di protezione individuale della regione Abruzzo. L’improcrastinabile necessità di garantire l’approvvigionamento dei dispositivi in argomento è legata alla straordinarietà dell’emergenza sanitaria in atto che, in particolare, in Abruzzo nella giornata di ieri ha raggiunto il numero di 813 persone positive al Covid-19: numero, purtroppo, in costante e continua crescita».
«Per tale ragione le sarei immensamente grato se, per il tramite dei Suoi Uffici, nel rispetto delle procedure e della vigente normativa, potesse premurarsi di verificare se sussistono motivi ostativi al decollo da Mosca, nonché di consentire che il volo possa giungere in Italia, più celermente possibile».