PESCARA – Per giorni, almeno fino a quando è sceso in campo l’IZS “Caporale” di Teramo, è stato uno dei principali problemi dell’emergenza Coronavirus (oltre alla carenza di Dpi – mascherine, tute e guanti – e ai contagi ospedalieri): la lentezza nell’eseguire i tamponi per verificare la positività al Covid 19.
Ora un test molecolare rapido che già da oggi è in uso al Centro di riferimento di diagnostica virologica di Pescara, permetterà di accelerare le diagnosi a supporto della risposta sanitaria abruzzese. Il test consentirà di eseguire otto test in novanta minuti. Lo ha anticipato il direttore del Dipartimento, il virologo, Paolo Fazii, peraltro componente del Comitato tecnico-scientifico individuato dalla Giunta regionale per l’emergenza Covid 10, alla redazione di "SOS Coronavirus". Il test consentirà, accanto all’uso di altri dispositivi diagnostici, di ampliare notevolmente sia la platea dei soggetti da sottoporre a tampone e sia la tempestiva capacità di risposta dei risultati che oggi, con la metodica attualmente in uso, non è inferiore alle 5 ore.
Il direttore del Centro virologico, specificamente incaricato dalla Giunta regionale, ha parlato di “un dispositivo di marca statunitense capace di consentire, nelle 24 ore, l’esecuzione di 2.400 test e settimanalmente tra il 17-18 mila tamponi. Insomma, come chiesto dalla Giunta regionale, il Centro di riferimento è impegnato nella ricerca di soluzioni per accelerare l’indagine sui Covid positivi e, ovviamente, di circoscrivere l’intera rete dei contatti, contenendo, quindi, la diffusione del virus. In ordine alla selezione dei soggetti da sottoporre a tampone, Paolo Fazii ha spiegato essere attualmente in corso il dibattito all’interno del Comitato tecnico-scientifico e la Giunta regionale per stabilire i criteri”.
In relazione all’attività della Giunta regionale di aumentare la capacità diagnostica per contenere la diffusione del Covid 19 e, quindi, l’escalation dei casi positivi, l’assessore alla Sanità, Nicoleta Veri, intervistata dalla redazione di "Sos Corononavirus" ha lanciato l’allarme sui test sierologici: «Non sono validati dal Ministero e i risultati non hanno alcun valore scientifico; anzi in alcuni casi potrebbero procurare ulteriori danni». Verì ha invece spiegato che l’unico test "è quello molecolare, ovvero fatto sui tamponi, ed in questa direzione abbiamo appreso dal Ministero che presto saranno validati nuovi kit diagnostici".