TERAMO – Si è appena concluso un incontro tra la Direzione Generale e i Sindacati Cgil, Cisl e Uil per avviare un percorso di condivisione e dialogo continuo sulle attività che la Asl di Teramo ha messo in campo a salvaguardia della salute dei propri operatori, sanitari e non, che in questo periodo sono impegnati nella gestione della pandemia da Coronavirus.
Tra le tante domande poste alla direzione aziendale dai rappresentanti sindacali, c’è stata quella sul numero di tamponi effettuati sul personale, sui tempi necessari per conoscere il risultato, sulla paventata carenza di dispositivi di protezione individuale e, più in generale, sulle procedure concretamente attivate per la riduzione del contagio da Covid-19 tra i dipendenti.
La Direzione, coadiuvata dalla propria task force e dall’Unità di Crisi, ha riferito che ad oggi sono stati eseguiti 7.906 tamponi, di cui 2.500 sul personale sanitario (il 90% del totale Asl) e 127 sul personale dei servizi esternalizzati. "I tamponi positivi – si legge in una nota della Asl – sono stati 88, con una percentuale di positività (3,52%) nettamente inferiore al dato nazionale. I risultati dei tamponi si ottengono nel giro di 24/48 ore dall’esecuzione e, nella procedura codificata dall’Unità di Crisi, è prevista anche la ripetizione dell’esame sul personale sanitario, con cadenze definite soprattutto in riferimento all’esposizione a fattori di rischio".
La Direzione, ha elencato tutte le azioni che, dall’inizio dell’emergenza, sono state poste in essere per limitare i contagi, sia degli operatori che dei pazienti ricoverati nei 4 ospedali provinciali: "A partire dalla formazione eseguita capillarmente sul personale sanitario e sul team infermieristico dedicato all’esecuzione dei tamponi con interventi di formazione continua in corso già dai primi di marzo – prosegue la nota -, sia in presenza che a distanza, ma anche attraverso videotutorial sulle operazioni di vestizione e svestizione pubblicati sul website aziendale, per proseguire con le tante procedure che hanno individuato specifici percorsi separati per pazienti Covid o sospetti tali, e pazienti non Covid".
"In particolare, all’interno dell’ospedale di Teramo – che è certamente il più complesso in quanto dispone di Reparti ad alta specializzazione che non possono comunque fermarsi neppure in tempo di Coronavirus -, è stata rivista l’intera organizzazione, ad esempio dedicando sale operatorie esclusivamente ai pazienti Covid, posti di terapia intensiva post-operatoria e di degenza altrettanto dedicati, separando anche attraverso la costruzione di strutture murarie, le aree riservate ai pazienti positivi al virus dalle altre aree. Per quanto riguarda poi la disponibilità di DPI per i dipendenti, la Asl di Teramo ha proceduto anche individualmente all’acquisto dei dispositivi di protezione che non sono mai mancati, coinvolgendo in un lavoro davvero immane tutto il personale degli uffici acquisti e della Farmacia ospedaliera, e facendo spesso salti mortali per procurarsi sul mercato delle forniture sempre e comunque scarse, pur di dotare il personale di mascherine, tute, guanti, occhiali, visiere, andando anche oltre i requisiti e le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità che, ad esempio, non prevedono gambali o tute, nemmeno per gli operatori addetti alla cura di pazienti con Covid-19.
A questo si aggiungno le operazioni di sanificazione a tutela della collettività, che la Asl di Teramo "esegue regolarmente, peraltro attraverso sistemi che utilizzano tecnologie e dispositivi innovativi come il perossido di idrogeno, non nocivo per gli individui, con riapertura immediata degli ambienti sanificati".
La riunione si è conclusa con la previsione di un tavolo di confronto tra Azienda e Sindacati che, a scadenze regolari, permetterà un reciproco scambio di idee e di informazioni utili a far sempre meglio nella gestione di un’emergenza sanitaria che sta coinvolgendo il mondo intero".