PESCARA – La Regione Abruzzo va avanti sul nuovo ospedale Covid di Pescara e sui nuovi posti in terapia intensiva negli ospedali. Nonostante il commissario nazionale all’emergenza Arcuri abbia chiesto di fermare l’implementazione di posti letto in terapia intensiva, ospedale Covid di Pescara compreso, perché potrebbero non essere più necessari, almeno fino a quando non verranno definiti i nuovi fabbisogni nazionali.
COVID HOSPITAL. Si è appena concluso l’esame delle offerte, pervenute all’ARIC, per l’aggiudicazione dei lavori destinati alla realizzazione Covid Hospital di Pescara. Al vaglio del RUP, supportato da un collegio tecnico-amministrativo, resta ora la verifica di congruità della migliore offerta; è prevista per domani alle 14 l’individuazione dell’affidatario. Il collegio tecnico–amministrativo di supporto al RUP, nominato dall’ARIC, è composto da tre Direttori di Dipartimento regionali.
BLOCCO NAZIONALE. Con una nota giunta oggi il Commissario nazionale all’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri comunica che la richiesta formulata dalla Regione Abruzzo per autorizzare 8.255.000 euro di lavori in corso (alcuni già completati o in avanzato stato di completamento) per potenziare le terapie intensive e i reparti di malattie infettive e/o pneumologia, formulata sin dal 26 marzo scorso, "non può essere autorizzata, in quanto è d’obbligo attendere la prevista, credo ravvicinata, programmazione nazionale, che è il competente Ministero normerà quale pilastro essenziale della evoluzione delle azioni di contrasto all’emergenza".
«Da tre settimane attendiamo l’autorizzazione a lavori necessari e indispensabili, senza i quali avremmo avuto una carneficina – ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – lavori che ovviamente abbiamo iniziato in molti casi già completato. Oggi invece arriva una risposta negativa che rinvia future, imprecisate, nuove misure e programmi. Voglio dire con chiarezza al Ministro, ai Commissari e all’intero Governo che noi ci siamo assunti la responsabilità di dare disposizioni alle Asl per effettuare lavori urgenti senza copertura di spesa, una copertura che a due mesi e mezzo dalla dichiarazione dell’emergenza ancora non c’è, e che continueremo a fare i lavori perché con la salute non si scherza. Se fossimo così irresponsabili da attendere i decreti del Governo, la loro conversione in legge, il versamento dei fondi, l’approvazione dei programmi da parte dei ministeri e via seguitando, la burocrazia ammazzerebbe più gente del virus. Chiedo ai parlamentari abruzzesi di vigilare al massimo livello di attenzione per tutelare il diritto alla salute dei cittadini".