Turismo ai tempi del Coronavirus, la prossima sarà quasi certamente una #estateacasa

TERAMO – La prossima sarà quasi certamente una #estateacasa. In attesa di conoscere quali saranno le decisioni del gruppo di esperti chiamati dal Governo e le loro linee guida sul turismo estivo e balneare, si è capito che quasi certamente potremo fare al massimo del “turismo di prossimità”, cioè nelle località di villeggiatura vicino casa, principalmente spostandoci in auto, e con rigide norme igieniche e di distanziamento sociale. Almeno fino a quando non sarà risolta definitivamente l’emergenza Coronavirus, per i Teramani non dovrebbe essere un gran problema: in quanto a turismo “autarchico” siamo ben forniti sia di spiagge che di montagna. Ma per gli operatori turistici il “turismo di prossimità” significherà non solo la rinuncia (certa) ai flussi internazionali, ma probabilmente anche alle vacanze delle famiglie provenienti dal Nord Italia e da fuori regione, principalmente dal Lazio.

 

NORME RIGIDE. Archiviata dunque l’idea dei box in plexiglass sulle spiagge per ombrelloni e sdraio, quasi certamente non potremo fare a meno delle mascherine, dei disinfettanti e delle norme di distanziamento, con rigide norme di organizzazione, come la prenotazione anticipata, la limitazione dei posti, probabilmente anche i turni per i lettini.

 

IL COMPARTO. Per l’Abruzzo tutto questo significherà che le imprese e gli operatori turistici dovranno rivedere drasticamente le loro previsioni, negli investimenti e nelle spese. Ecco perché la Regione Abruzzo ha previsto un pacchetto di misure ad hoc sottoposto nei giorni scorsi al Ministro del Turismo Dario Franceschini in sede di conferenza con le Regioni.

 

IL PACCHETTO. Bonus vacanze e inserimento della politica turistica nella nuova programmazione dei fondi europei 21-27. Si stratta di alcune delle richieste formulate dalla Conferenza degli assessori regionali al ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini, come anticipa l’assessore al Turismo e alla Cultura, Mauro Febbo, nella sua veste di coordinatore nazionale sul turismo. "Siamo tutti d’accordo nel dire che il turismo è il comparto più colpito, con danni nell’immediato pari al 100 per cento, con strascichi che si ripercuoteranno nel biennio successivo". Le indicazioni delle Regioni al Governo sono ad ampio spettro: il bonus vacanze, con l’abbattimento fiscale per chi ne fruisce, è decisamente la misura più caldeggiata, anche alla luce di quello che si preannuncia un turismo di tipo domestico o di prossimità. Al vaglio del Ministro sono state poste poi altre misure come la tassa di soggiorno affinché sia trasferita in dotazione alle stesse imprese turistiche; il credito fiscale per i locatari, forme di finanziamento a fondo perduto in conto capitale, e, perfino, l’abbattimento totale dell’Imu per l’anno in corso, con percentuali di esborso decrescenti nel biennio 21-22. Accanto alla capacità finanziaria esprimibile dallo Stato, le Regioni hanno manifestato la volontà di voler fare la loro parte: "E’ necessario consentire ai territori di aiutare ulteriormente il comparto, derogando sulla rimodulazione e l’impiego dei fondi europei Por Fesr-Fse che non prevedono aiuti per il turismo". 

 

 

PRENOTAZIONI. A proposito di fase due, l’assessore Febbo ha spiegato che con "il ministro Franceschini abbiamo cominciato a ragionare sull’approvazione di linee guida che saranno necessarie alla riapertura delle attività, seppur con le dovute prescrizioni e la dovuta gradualità. Ma rigettiamo con forza l’idea fuorviante, paventata da rappresentanti dell’Ue, che non si debbano fare le prenotazioni per i mesi di luglio e agosto. Riteniamo che per quel tempo, con l’adozione dei dovuti protocolli, sarà possibile ricominciare ad essere turisti".