TERAMO – È arrivata a Teramo con l’emergenza terremoto, prima prefetto donna della storia della città. Lascia Teramo con l’emergenza Coronavirus. E durante il suo incarico da massimo rappresentante locale del Governo ha ha dovuto fronteggiate anche l’emergenza neve e l’emergenza acqua del Gran Sasso. Lei che prima dell’incarico a Teramo di emergenze aveva già fatto grande esperienza sia a L’Aquila che ad Ascoli Piceno. Il Prefetto Graziella Palma Maria Patrizi, lascia l’incarico in Corso San Giorgio e l’amministrazione del Ministero dell’Interno dopo quattro anni per andare in pensione. E nel farlo ha rivolto un saluto alla città di Teramo e alle autorità del territorio, formulando i suoi aguri per un prossimo futuro più promettente e sereno.
«Nel lasciare la direzione della Prefettura di Teramo e l’Amministrazione dell’Interno per raggiunti limiti di età, avverto la necessità e il piacere di salutare e ringraziare tutti coloro con i quali ho condiviso questa fondamentale esperienza professionale e umana e, ovviamente, l’intera Comunità teramana.
Sono stati anni difficili per questo territorio, in particolare per gli eventi che l’hanno interessato negli anni 2016/2017: eccezionali accumuli di neve, blocco della viabilità con isolamento di comuni e frazioni, diffusa interruzione di servizi pubblici essenziali, scosse sismiche di notevole intensità.
Attualmente la pandemia in corso, con le relative complicazioni di natura economica e sociale, aggrava i preesistenti problemi di questo territorio e di una popolazione già duramente provata, con il rischio di un ulteriore allungamento dei tempi della ricostruzione.
Fortunatamente la collaborazione che ho avuto da parte di tutte le istituzioni del territorio, nel reciproco rispetto degli specifici compiti e attribuzioni, mi ha consentito di operare per un costante perseguimento dell’interesse e del bene della collettività; ho quotidianamente profuso il massimo impegno per migliorare la qualità del rapporto tra amministrazione pubblica e società civile, indispensabile per far fronte alle esigenze delle fasce più deboli e meno protette, coerentemente con i principi della nostra Costituzione.
La mia attività si è svolta attuando con l’Amministrazione Regionale e gli Enti Locali la più stretta e leale collaborazione; infatti la coordinata azione dello Stato e dei Poteri autonomistici diviene strumento efficace di sinergia che può risolvere o quantomeno mitigare problematiche complesse e gravi emergenze, come quelle attuali.
Con questi sentimenti, consapevole della drammaticità della situazione contingente, rivolgo il mio più sentito e cordiale saluto agli Onorevoli Parlamentari, agli Amministratori regionali, provinciali, comunali e di tutte le altre realtà istituzionali locali, alle Autorità civili, militari e religiose, a Coloro che con spirito di servizio esercitano l’impegno politico, alle Organizzazioni sindacali ed imprenditoriali, agli esponenti del mondo accademico e della scuola, della cultura e dell’arte, a Coloro che sono dediti alle attività di volontariato, agli Organi locali d’informazione, alle Associazioni combattentistiche e d’Arma, alle Forze dell’Ordine e della Protezione Civile e a tutti i cittadini di questa Provincia, dei quali ho avuto modo di apprezzare il calore umano, la disponibilità all’accoglienza, il profondo senso civico e la grande laboriosità.
Un saluto affettuoso e un sentito ringraziamento a tutti i miei collaboratori, esemplari per la disponibilità, l’impegno e il senso di responsabilità e appartenenza nonostante le dcoltà incontrate; fattori determinanti che hanno consentito all’Ufficio di poter conseguire in diverse circostanze, ampi attestati di riconoscimento da parte delle locali istituzioni e della collettività.
Formulo a tutti un caloroso saluto e un sincero augurio per un prossimo futuro più promettente e sereno».