NOTARESCO – Il sindaco di Noterasco Diego Di Bonaventura ha ritirato le deleghe all’assessore al Sociale Mariagrazia Taddei. La delegata è stata sfiduciata il 15 maggio scorso, a seguito di una sua presa di posizione in giunta – messa a verbale – contro la richiesta di “comando” avanzata dal responsabile finanziario e del personale del Comune. L’assessore avrebbe sollevato delle perplessità sull’ordine del giorno dell’ultima riunione dell’esecutivo, dal quale sarebbe scomparsa la richiesta di comando: ma il rapporto col sindaco dev’essersi interrotto nel momento in cui l’assessore ha chiesto che il suo parere sulla legittimità della richiesta fosse messo agli atti, nero su bianco.
In una nota l’ex assessore ha spiegato quanto accaduto dal suo punto di vista: «Venerdì 15 maggio mi sono vista recapitare il decreto di sfiducia dal sindaco, nonché presidente della provincia, Di Bonaventura. Nel decreto si legge che non avrei più la fiducia necessaria a continuare nel mio operato all’interno della giunta comunale. Velatamente o neppur tanto, vengono richiamati gli ultimi episodi accorsi in giunta, quando con responsabilità e giudizio ho sollevato alcune perplessità sulla richiesta di “comando” del responsabile finanziario e del personale del Comune. In qualità di assessore, avevo sollevato non poche perplessità sulla richiesta e vedendo poi “scomparire” dall’ordine del giorno e dalla votazione di giunta la richiesta, ho preteso di verbalizzare quanto accaduto e di porre nero su bianco il mio dubbio circa la legittimità. Credo di aver operato al meglio nel rispetto dei miei elettori e dei cittadini tutti. Rea di aver agito correttamente, ho un unico dubbio: che la mia “espulsione” sia dovuta alla propensione del sindaco Di Bonaventura a preferire gli “yes man” che in giunta votano indipendentemente dal proprio pensiero ma su ordine di scuderia. Sull’albo pretorio del Comune di Notaresco c’è la delibera di giunta del 9 maggio che autorizza il comando del responsabile finanziario con il voto di una giunta “ridotta” a soli 3 membri presenti e votanti su 5 e malgrado il parere tecnico del segretario comunale, che pure ha espresso il questo parere "ritiene allo stato intempestiva e non coerente con gli atti di programmazione dell’ente la concessione del comando". La scelta del sindaco di Bonaventura si commenta da sola, e nasconde forse, male, le volontà di altri esponenti politici comunali che hanno forse anche più importanza dello stesso sindaco nelle decisioni amministrative del nostro Comune».