TERAMO – Tre mesi di risposte, di efficiente presenza quotidiana, secondo lo slogan caro al sindaco di Teramo, "nessun teramano resterà mai solo". Il bilancio di tre mesi di superlavoro del Centro operativo comunale, messo in piedi dal vicesindaco Giovanni Cavallari con il supporto del consigliere Berardo De Carolis, non è fatto soltanto dai numeri ma dal consenso ricevuto. Mai come in questa emergenza, diversa e mai affrontata, una struttura comunale di Protezione civile ha funzionato alla perfezione, svolgendo il ruolo di Protezione Sociale, riuscendo a fare squadra e mettendo insieme le più svariate realtà di volontariato, che hanno lavorato con armonia e sincronismo. Lo ha sottolineato di nuovo il sindaco Gianguido D’Alberto, ringraziando a nome della città quanto fatto in sinergia dalle associazioni di volontariato, nelle 8.178 ore di lavoro negli 80 giorni trascorsi al Parco della Scienza in cui sono stati impegnati nelle turnazioni 85 volontari. "E’ stata una straordinaria macchina organizzativa di solidarietà e di soccorso pubblico – ha detto il sindaco, elogiando l’organizzazione messa su da Cavallari con De Carolis e la funzionaria del settore, l’ingegnere Alessandra Di Giuseppe Cafà -". E’ bene citarle subito le associazioni che hanno lavorato incessantemente per qualsiasi tipo di intervento legato all’emergenza in questo drammatico, e per molti anche tragico, lockdown: la Croce Rossa, la Croce Bianca, Gran Sasso Teramo e Gruppo Cives di Protezione Civile, le Gadit Guardie Ambientali d’Italia, l’Associazione nazionale Polizia di Stato, il Gruppo Alpini e l’Associazione Nazionale Carabinieri. Ci hanno pensato loro a dare una risposta alle 3.439 richieste telefoniche, a percorrere 24.695 chilometri per raggungere le abitazioni o le destinazioni programmate, ad effettuare 2.625 interventi di cui 1.128 per consegnare viveri, 832 per i farmaci, 314 per la spesa,153 per servizi vari al cittadino (come il ritiro di moduli Ater compilati, la vigilanza presso gli uffici postali, la consegna di effetti personali a cittadini ricoverati per il Covid 19, l’accompagnamento di anziani per il ritiro della pensione, il pagamento delle utenze, addirittura anche di dog sitter), 150 per consegna materiale didattico, 27 per consegna giochi e 21 per sostegno psicologico, consegna dei DPI, l’allestimento delle brande nelle scuole, il montaggio dele tende di triage in ospedale. Dell’esperienza del Coc resterà un’attività strategica che ha messo insieme forze sociali, di volontariato e dell’ordine in una iniziativa unica, che ha portato a coprire tutto il territorio e permesso di arrivare dovunque, grazie anche al contributo dei Vigili del fuoco, della Asl, dell’Ordine dei Farmacisti e dell’Unifarma: i volontari sono stati vicini ai malati di Sla, a coloro che avevano avuto bisogno di analisi cliniche urgenti, agli inquilini Ater e agli sfollati del terremoto, dunque anche a chi non era collegato all’emergenza Covid. Ha fornito supporto ai dirigenti scolastici, ai sanitari impegnati al fronte della lotta al Coronavirus (primi ad allestire una struttura di accoglienza nelle scuole), ha dunque gestito attività a largo raggio e con efficienza: "Non abbiamo detto di no a nessuno – ha spiegato Berardo De Carolis – e vi assicuro che non è facile fare questi numeri con qualita".
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