Gli ex Teramo 3.0 chiedono che le spese del contenzioso vengano pagate dal primo cittadino e dagli assessori
TERAMO – “A D’Alberto e alla sua attuale Giunta resta da fare solo una cosa, per cercare di riparare a questa brutta figura: pagare di tasca propria le spese legali del ricorso intentato per i suoi capricci fallimentari“. Arriva dall’ex alleato Termo 3.0 diventato poi Italia Viva la stilettata più pesante sul dopo lodo-Ruzzo, al primo cittadino.
La parte politica che ricomprende la ex vicesindaca ed oggi coordinatrice comunale del partito di Renzi, Maria Cristina Marroni, non ha dubbi: “Il pronunciamento della giustizia è a favore della Ruzzo Reti e dichiara soccombente il Comune di Teramo, assegnando la più grande e sonora sconfitta amministrativa e politica al Sindaco D’Alberto, che non riesce a svolgere il ruolo che compete al primo cittadino rappresentante di un capoluogo di provincia“.
Il sostegno che ne deriva, alla presidente della Ruzzo Reti, Alessia Cognitti, ci sta tutto, quantomeno perchè è una loro iscritta, anche se, giova ricordarlo, Italia Viva ‘sarebbe’ in maggioranza al Comune di Teramo.
“Ribadiamo che è solo nel dialogo e nell’interazione fra i soci che si devono trovare accordi e mediazioni nel superiore interesse pubblico, quello che il PD continua a invocare a parole, ma non nei fatti – prosegue la nota di Italia Viva Teramo -. Invitiamo pertanto il Sindaco di Teramo a percorrere la condivisione dei percorsi con tutti gli altri Sindaci e non la pratica solitaria e capricciosa di azioni perdenti. La società è il secondo Ente pubblico economico della nostra provincia e vogliamo che continui nella sue azioni virtuose programmate, fornendo il bene più importante della vita a centinaia di migliaia di cittadini teramani“.