I consiglieri bocciano l’idea di aumentare gli spazi a disposizione della scuola comunale Fornaci – Cona a scapito dell’istituto tecnico
TERAMO – Invocano “l pragmatismo nelle scelte”, evocano la “gloriosa memoria” dell’istituto, chiedono di non ridimensionare gli spazi. Anche se gli iscritti sono molti meno che in passato, la scuola superiore è stata accorpata da anni al Pascal e al Comi e da tempo si vocifera di trasferimenti degli studenti.
Il Collegio provinciale dei geometri della provincia di Teramo lancia il suo appello in favore dell’ITG “Forti” della Cona, che dopo l’emergenza sisma e con la nuova emergenza Covid, potrebbe essere costretto a lasciare altro spazio alla scuola comunale “Fornaci – Cona”, trasferita già da alcuni anni nell’ala sud dell’istituto di via Cona.
Il collegio mostra tutte le sue perplessità sulle scelte politiche relative alla destinazione riservata alla storica sede del “Carlo Forti”, che a causa della difficoltà nel reperimento di aule per l’avvio in sicurezza del prossimo anno scolastico, potrebbe fare spazio ad altre scuole del Comune di Teramo.
I geometri contestano la scelta (che andrebbe fatta di concerto tra Provincia e Comune) e chiedono delucidazioni politiche. «La questione assume estrema rilevanza sul futuro dell’indirizzo di studi Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT), che forma oggi i geometri di domani – si legge in una nota dei consiglieri – Pur conservando il plesso di via Cona, le già annose vicissitudini di ridimensionamento del “Carlo Forti”, da tempo accorpato all’IIS “Pascal-Comi-Forti” con sede centrale in via Bafile, destano forti preoccupazioni dal momento che è proprio nelle fasi emergenziali che potrebbero scaturire le scelte più ingiuste ed affrettate».
I geometri si oppongono all’ampliamento degli spazi della scuola Fornaci – Cona all’interno dell’edificio dell’istituto tecnico: «Non è possibile assistere attoniti, solo in quanto minoranza, ai continui intenti di rimaneggiamento degli spazi destinati alle classi dei futuri geometri, perché ciò non consente agli addetti ai lavori di operare con la serenità di chi invece dovrebbe potenziare questo importante indirizzo di studi, suggerendone la scelta, al fine di riportare il trend delle iscrizioni verso numeri meno allarmanti. C’è pertanto assoluto bisogno di pragmatismo e certezze, far leva cioè su tutte quelle potenzialità che solo la storica sede può garantire nella sua interezza, sia in termini di spazi che di attrezzature installate. Oltretutto, è noto che è stata da poco tempo terminata la seconda aula di informatica dotata di strumenti di modellazione CAD e BIM di ultima generazione, proprio attestata al limite dell’ala sud del plesso. Anche in considerazione della leggera ripresa del numero di iscritti degli ultimissimi anni, non si può ora rischiare per altre ingerenze di sorta».
«Fugando ogni intento di opportunismo e/o indelicatezza, perfettamente consci del momento economico che attraversa il Paese, i Consiglieri di questo Collegio non possono e non vogliono più sorvolare sul rischio di prossimi trasferimenti, finora fortunatamente scongiurati, perché ne va dell’identità e del senso di appartenenza ad un indirizzo di studi di gloriosa memoria. Non possono e non vogliono dimenticare le innumerevoli figure professionali formatesi in questo istituto, tra cui il vicesindaco di Teramo, Giovanni Cavallari.
«In definitiva, il Collegio tutto ribadisce la tutela della storica sede di Via Cona, senza dover registrare ulteriori limitazioni, ove continuare a formare i geometri del futuro che questo Collegio sarà lieto di rappresentare».
Il problema però, al di là del “Forti” e della tradizione e degli intenti del Collegio dei Geometri, è che in città ci sono numerose scuole sovradimensionate e con pochi iscritti, ed altre – molte delle quali del Comune – con tantissimi iscritti e poco spazio a disposizione per gestire l’emergenza Covid autunnale.