Indagine su un cittadino albanese residente in provincia : un giro d’affari di un milione di euro all’anno
TERAMO – Parte da Teramo il provvedimento di sequestro di un sito Internet utilizzato per la visione illegale di Tv a pagamento, in particolare Sky e Dazn, che fruttava agli organizzatori un milione di euro all’anno.
L’indagine affidata alla Guardia di Finanza di Venezia è infatti della Procura della Repubblica di Teramo che ha individuato un cittadino albanese quale organizzatore del giro d’affari. I pm teramani hanno ottenuto dal gip il sequestro del sito, di 11 carte Postepay e i decreti di perquisizione a carico di 71 persone in 32 province italiane e in 2 ricevitorie presso cui sono state effettuate le ricariche delle carte di pagamento.
Il reato contestato è quello di illecita diffusione di servizi televisivi criptati tramite internet. Le indagini sono state avviate all’inizio del 2019 dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Venezia che, a seguito del monitoraggio del web, ha individuato un sito internet che, previa registrazione e contestuale versamento di una somma di denaro su apposite carte Postepay, consentiva a utenti privati di fruire indebitamente di abbonamenti alle principali Tv e piattaforme a pagamento per la visione di circa 50.000 contenuti di intrattenimento multimediale di vario tipo.
L’illecito ha avuto come protagoniste 22 persone, che dopo aver decriptato il segnale illecitamente acquisito dalle principali piattaforme televisive a pagamento, lo hanno diffuso nella rete mediante apposito sito internet; quindi da 48 rivenditori, incaricati di ritrasmettere in modalità streaming i contenuti multimediali alla platea di clienti; il terzo, costituito da oltre 65.000 clienti finali che hanno versato 10 euro al mese su apposite carte Postepay. Dalle conseguenti indagini finanziarie è stato rilevato che le carte di pagamento erano gestite da 11 soggetti, i quali almeno una volta al mese provvedevano alla loro sostituzione per rendere più difficoltosa l’individuazione del titolare.
L’ammontare complessivo delle somme accreditate dai clienti sulle carte di pagamento è stato quantificato in un milione di euro all’anno, che è stato, a più riprese, trasferito su un conto corrente lituano e su rapporti bancari in Italia intestati ai gestori delle carte Postepay.