Alla Luiss Guido Carli il presidente Ghirelli rilancia il “calcio che fa bene al Paese”
ROMA – La Lega Pro ha presentato la sua nuova veste grafica, con un nuovo logo che introduce un elemento innovativo, l’inserimento del pay off ‘il calcio che fa bene al Paese’. La lettera ‘C’ del logo è composta dai colori dell’Italia, verde, bianco e rosso che simboleggiano la volontà di andare al di là dei colori sociali di ciascuna squadra per rappresentare l’Italia intera.
“Il nostro calcio fa bene al Paese, non si arrende mai, e intende trasmettere un messaggio di ottimismo per il futuro. Ecco da cosa nasce la nostra immagine, snella e colorata: dalla volontà di avviare un nuovo percorso con la speranza che il peggio sia alle spalle e che il domani sia migliore anche per la Serie C”, ha dichiarato il presidente Francesco Ghirelli durante la presentazione della nuova immagine di Lega Pro alla Luiss Guido Carli di Roma.
Qual è il nuovo logo della Lega Pro? Una C stilizzata che richiama la serie che rappresenta, il calcio ma anche il cuore, il coinvolgimento, il coraggio. “Per cambiare ci vuole coraggio ed è il marchio del nostro operato – ha precisato il presidente Ghirelli -. In un momento così complesso come quello che l’Italia e il mondo vivono non bisogna lasciarsi andare ma trovare la forza per andare avanti, rilanciare e puntare ancora più in alto. Il calcio può fare tanto in questo senso perché regala un sogno, porta speranza, distrae dai cattivi pensieri”.
Lega Pro inizia un nuovo percorso che punta ad avvicinare i giovani al calcio, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie, e a creare connessioni con tutti i suoi pubblici, non solo con i tifosi. “Il calcio è un mezzo straordinario che arriva dappertutto e che connette mondi diversi. Ha una funzione sociale di primo piano e un importante peso economico, perché crea posti di lavoro e genera ricchezza. Il nostro nuovo logo simboleggia tutto questo: la forza del calcio dei 60 comuni d’Italia che sperano di tornare a giocare e che si battono come leoni per cercare di sopravvivere. È un nostro dovere aiutarli, cercare soluzioni perché quel tessuto economico e sociale che hanno costruito non si sgretoli” ha concluso Ghirelli.