L’esordio del Teramo è di quelli importanti contro una corazzata del girone. In gol Santoro (palermitano) e Di Francesco
TERAMO – C’è qualcosa di nuovo allo stadio Bonolis oggi pomeriggio: non solo la scarsa cornice di pubblico (nonostante la possibilità di aprire a 1.345 spettatori) ma una squadra che vince e convince all’esordio e contro una corazzata come il Palermo, neopromossa sì ma investita del ruolo di ammazza-campionato.
Il Teramo del nuovo allenatore Paci morde su tutti i palloni, si abbraccia in capannelli festosi ai due gol dei baby Santoro e Di Francesco (40 anni in due), ha un’anima in campo. Eppure uguale è il lo schieramento dello scorso anno, con le sole novità Diakitè (2000) e lo stesso Di Francesco. Che sia un nuovo inizio lo sperano tutti, a cominciare dal pubblico che la giornata novembrina e le limitazioni Covid non hanno sicuramente incoraggiato ad esserci (spettatori paganti 308, abbonati 149, incasso 4.740,00 euro).
Dunque la pratica Palermo viene liquidata come meglio non potrebbe. Sontuosa la prestazione degli uomini di mister Massimo Paci (esordio da allenatore in un campionato professionistico per lui, ndr) che hanno saputo coprire bene il campo, interpretando al meglio un 4-2-3-1 che, al netto di qualche piccola sbavatura, non ha consentito ai siciliani di rendersi pericolosi.
Non a caso, il trascinatore è stato ancora una volta, come accaduto a Piacenza, Simone Santoro che ancora una volta ha firmato una rete di ottima fattura e piegato le gambe ai rosanero: per un palermitano ed ex Palermi, una bella soddisfazione.
Al 22′ arriva la prima emozione. Una bella azione tutta di prima da parte dei biancorossi si conclude con l’apertura sulla destra per Cancellotti che crossa per Costa Ferreira, ma il tiro del numero 8 è troppo debole per impensierire Pelagotti.
Il Palermo risponde al 37′: punizione dalla sinistra di Floriano, palla che va vicino all’incrocio dei pali e termina in out. Al 45′, poi, Cancellotti appoggia al centro per Ilari. Il centrocampista sistema il pallone e calcio rasoterra, costringendo Pelagotti a rifugiarsi in corner in tuffo. I primi quarantacinque minuti possono considerarsi conclusi qui.
Nella ripresa, gli abruzzesi tornano in campo con lo stesso piglio combattivo della prima frazione di gara e già al secondo minuto vanno vicini al vantaggio: scambio Ilari-Cancellotti, cross di quest’ultimo al centro dell’area per l’incornata di Pinzauti che si spegne di poco sul fondo. E’ il preludio al gol. Al 12′, infatti, una stupenda azione nello stretto del Teramo termina con Bombagi che vede Santoro partire sulla sinistra e lo serve, aprendogli una vera e propria prateria. Corsa palla al piede, ingresso in area e piattone a battere Pelagotti per il più classico dei gol dell’ex. I padroni di casa insistono e al 17′ rischiano di raddoppiare con Pinzauti che incorna, senza però inquadrare lo specchio della porta.
Il Palermo si fa rivedere in avanti soltanto con la punizione dalla distanza di Silipo. La bordata del calciatore palermitano viene neutralizzata in calcio d’angolo da un attento Lewandowski.
Al minuto 35 ecco la svolta definitiva dell’incontro in favore dei teramani: Davide Di Francesco, santegidiese classe 2001, appena entrato dalla panchina, dopo 30 secondi, raccoglie una palla vagante e con uno scatto fulmineo brucia tutti, entra in area di rigore e con un diagonale preciso batte Pelagotti. 2-0 e grande gioia al ‘Gaetano Bonolis’.
TERAMO (4-4-2): 22 Lewandowski, 29 Cancellotti, 23 Diakite, 5 Soprano, 3 Tentardini; 6 Arrigoni (K), 21 Santoro; 20 Ilari, 10 Bombagi (Vk), 8 Costa Ferreira; 11 Pinzauti.
A disp.: 1 Valentini, 4 Trasciani, 7 Mungo, 17 Di Francesco, 18 Lasik, 24 Celentano, 25 Birligea, 28 Viero, 33 Iotti.
All.: Paci.
PALERMO (4-2-3-1): 1 Pelagotti, 16 Peretti, 13 Lancini, 15 Marconi, 6 Crivello (K); 19 Odjer, 5 Palazzi; 20 Kanoute, 14 Valente, 7 Floriano (Vk), 9 Saraniti.
A disp.: 12 Fallani, 3 Corrado, 8 Martin, 10 Silipo, 11 Santana, 17 Lucca, 18 Florio.
All.: Boscaglia.
Arbitro: Maranesi Valerio di Ciampino.
Assistenti: Pappagallo e Dell’Olio di Molfetta.
Quarto uomo: Angelucci di Foligno.