I primi cittadini hanno richiesto la didattica in presenza ma con i tamponi rapidi a tappeto
TERAMO – La zona rossa sarà istituita mercoledì in Abruzzo: il governatore Marco Marsilio ha preso 72 ore di tempo per firmare l’ordinanza che poterà a ulteriori restrizioni con una inasprimento delle misure.
Il nodo è la chiusura delle scuole: l’Anci chiede la garanzia della continuità della didattica in presenza che però è inattuabile senza due condizioni: revisione del protocollo del sistema di gestione dei rapporti e l’esecuzione dei tamponi rapidi a tappeto all’interno del mondo scolastico altrimenti non è possibile fare il tracciamento.
Non solo la scuola, ma anche il tema dei ristori, relativi alla chiusura di negozi e attività, al centro del confronto tra i sindaci e il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio. I primi cittadini hanno sottolineato la necessità di tutelare l’economia del Natale, dando comunque priorità alla questione pubblica e alla salvaguardia delle vite umane.
L’orientamento dei primi cittadini, si apprende, sarebbe, in conclusione, quello di attenersi alle indicazioni del Comitato tecnico scientifico regionale. Alla videoconferenza, oltre a Marsilio e al direttore del dipartimento Sanità della Regione, Claudio D’Amario, hanno preso parte i sindaci dei quattro comuni capoluogo, tra cui quello di Teramo, Gianguido D’Alberto, presidente Anci Abruzzo.
La Regione vuole procedere in modo spedito, per far sì che le nuove misure entrino in vigore mercoledì. Il confronto si è concluso in modo interlocutorio e nelle prossime ore potrebbe essercene un altro.