Biancorossi in svantaggio dopo aver fallito tanto. Mungo e Pinzauti cambiano la gara
TERAMO – Non è stata la migliore gara del Teramo, l’ultima al Bonolis contro il fanalino di coda Cavese. Finisce 1-1 e i campani, annunciati come squadra più pericolosa in trasferta che tra le mura amiche, portano a casa un punto con l’unica azione da gol verso la porta difesa da Lewandowsky.
Ma questo suona a demerito del Teramo, che ha favorito con un errore difensivo, la corsa verso il gol dell’avanti Russotto. Il classico ‘gol mangiato, gol subito’, se si considera che un minuto prima era stato Trasciani ad avere, di testa, una clamorosa palla gol sotto la porta avversaria, sbagliandola.
Il Teramo fino a quel momento recriminava per una serie di occasioni non concretizzate. In particolare, nell’arco di una decina di minuti, tra il 27′ e il 37′, due volte Gerbi e una Ilari, avevano fatto gridare al gol. L’attaccante, all’esordio da titolare, prima di testa su imbeccata di Costa Ferreira, poi su suggerimento di Tentardini e dopo un elegante aggancio in area, aveva buttato alle ortiche l’occasione per sbloccare la partita.
E di meglio non aveva fatto Ilari, al 37′, quando nella più nitida azione da gol, si era fatto irretire dal portiere Russo.
La partita cambia con l’ingresso in campo di Mungo (per un ancora spento Bombagi) e Pinzauti, che assieme al quarto under mandato in campo da Paci, Cappa, riprendono per il rotto della cuffia la partita natalizia. E’ da uno stretto dialogo tra Pinzauti e il fresco folletto ex Cosenza che arriva l’acuto, con la conquista di un giusto rigore e la successiva realizzazione (con brivido) da parte di Cappa.
Il 2020 casalingo si chiude con il quarto pareggio consecutivo che comunque mantiene il Teramo ancora al terzo posto della classifica, tallonato da un Catanzaro bloccato in casa dalla Juve Stabia. Mercoledì il turno infrasettimanale a Bisceglie (ore 15) ci dirà se il Teramo chiuderà l’anno meglio, proiettandosi al 2021 con immutata fiducia in questo campionato comunque finora stratosferico.