“Una volta la storiella del tubo, un’altra dell’Asbuc e Prati di Tivo non riapre”

Commissione vigilanza in Provincia. L’opposizione vuol sapere come siano stati spesi i soldi dati alla Gst

TERAMO – I Prati di Tivo saranno l’unica stazione abruzzese a non riaprire gli impianti di risalita, potendolo fare, il 15 febbraio. Lo sancisce il silenzio che caratterizza gli organi amministrativi sia della Provincia che della Gran Sasso Teramano ed è convinzione anche dei componenti di opposizione della Commissione Vigilanza che oggi si è riunita in Provincia (parte in presenza, parte online).

Il capogruppo di ‘Casa dei Comuni’, Mauro Scarpantonio, nel convocare la riunione per chiedere lumi su come siano stati spesi i soldi della Provincia per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti (130mila deliberati in favore della Gran Sasso Teramano), ha ricordato che per il secondo anno consecutivo la stagione invernale dei Prati di Tivo non partirà: “L’anno scorso c‘era la storiella del tubo dell’innevamento artificiale, quest’anno quella dell’Asbuc e la stazione dei prati non riapre ancora una volta – ha detto Scarpantoni -. Noi come gruppo riteniamo che si stia facendo di tutto per non riaprire, ben sapendo che il gestore non si appassiona ad una riapertura invernale. L’Asbuc ha aspirazioni legittime di vedersi pagata la concessione ma la Gran Sasso Teramano conoscendo il problema da luglio non avrebbe dovuto ricordarsi adesso di affrontare la questione”

Ascolta l’intervista a Scarpantonio andata in onda nel Tg di R115