Al momento recuperate tre salme, per due di esse sono in corso indagini sull’identità
L’AQUILA – Dopo 27 giorni di ricerche ininterrotte e con l’impiego di mezzi e risorse straordinarie, di speranze, sia pure flebili, e di grande commozione e dolore di un territorio intero, il Velino ha restituito i corpi dei quattro escursionisti di Avezzano: anche se il quarto, localizzato, verrà recuperato domani perché oggi le operazioni sono state interrotte per il pericolo valanghe dovuto alle alte temperatura.
Proprio quella valanga che ha colpito Valeria Mella, 25 anni, laureata in fisioterapia e amante del teatro, la cui salma è stata recuperata per prima, il fidanzato Gianmarco Degni, (26), studente, poi Gian Mauro Frabotta (33), ingegnere dell’Eni, e Tonino Durante (60), grande appassionato di montagna. Togliendogli la vita in una disgraziata domenica dal tempo incerto, lo scorso 24 gennaio, che avrebbe dovuto essere di divertimento e spensieratezza.
Frabotta nel 2019 aveva scalato in Nepal, issando in cima il marchio della bottega di specialità abruzzesi del padre, al quale aveva fatto questa promessa speciale. E così oggi la tragedia che si è consumata sul monte Velino a Valle Majelama, a 1800 metri di quota, si è materializzata con le famiglie che hanno conosciuto la verità, impietrite dal dolore dopo aver seguito da vicino, tutti i giorni, dal campo base ogni fase delle operazioni di ricerca dei loro cari. Avezzano e la Marsica hanno partecipato profondamente alle emozioni forti di questa tragica vicenda da molti definita la più grande tragedia dopo il terremoto che nel 1915 ha rasato al suolo il capoluogo marsicano.
Ora tutto il territorio è in lutto: i cittadini si sono stretti idealmente intorno alle famiglie dei quattro dispersi, molto conosciuti e stimati in città, che la montagna ha restituito. “Solo dolore, e immenso. La città e la Marsica partecipano all’insopportabile dolore di tutte le famiglie colpite da una tragedia immane“, ha spiegato il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, con la voce rotta dalla commozione mentre sul Monte Velino è stato ritrovato il terzo corpo.
Dopo i falsi allarmi dei giorni scorsi, stamani i cani hanno trovato la traccia giusta arrivando a Valeria e poi ad altri due corpi recuperati e portati all’obitorio dell’ospedale di Avezzano, individuando anche l’ultimo. A guidare i soccorritori arrivati al numero di oltre cento, instancabili per tutti i 27 giorni di attesa, è stato il fiuto di un Simba, cane dei carabinieri cinofili di Bologna, che ha trovato la giovane sepolta da un muro di neve di circa 12 metri, proprio dove la stavano cercando fin dall’inizio.